Il miracolo inaspettato

Ho l’impressione che il nostro Papa voglia sbaraccare velocemente anzi, fin da subito, un apparato artificioso ed ingombrante, perché emerga da queste impalcature artificiose l’uomo vero, meglio ancora l’uomo e il discepolo pensato e voluto da Cristo.

E’ da tento tempo che, magari confusamente, avevo intuito che certe tradizioni, certe bardature e certi locali sfarzosi e fuori dalla tipologia della normalità, finivano per soffocare l’uomo, ma soprattutto il cristiano, mostrando una Chiesa sofisticata, vestita di una ricchezza da pataccaro, che aveva poco o nulla a che fare con la bellezza e la sovranità dell’uomo nuovo annunciato e voluto da Cristo.

Ogni giorno Papa Francesco ci offre una sorpresa ed una bella sorpresa! Ha cominciato a chiedere “la benedizione” del popolo di Dio prima di impartirla lui, ha offerto ai “Magazzini San Martino” le scarpe rosse di Prada, la mantellina rossa bordata di finto ermellino ed un sacco di altri indumenti che non sembra affatto intenzionato ad indossare, ha infranto con disinvoltura “il sacro protocollo” salendo e scendendo dalla “papamobile” per salutare infelici, amici, bambini, donne e uomini del popolo. Ha telefonato ai vecchi amici lasciati in fretta in Argentina; per andare al conclave ha abbandonato fino dal primo momento quei discorsi da iniziati, discorsi barbosi, noiosi ed incomprensibili che tutti dicevano, per consuetudine e per falsa riverenza, essere sublimi. Ha detto una delle prime messe per gli spazzini del Vaticano per continuare con il carcere minorile. Ora dicono che non vuole traslocare dall’appartamento provvisorio “per non perdersi” nei “sacri palazzi” che “potrebbero ospitare 300 persone”. Ogni giorno di più ci diventa facile coniugare le sue scelte, le sue parole e i suoi comportamenti con quelli dei primi discepoli di Gesù.

In questi giorni avverto sempre più la curiosità di immaginare che fine farà il piccolo esercito di guardie svizzere e l’ammucchiata di monsignori e vescovi che costituiscono la curia del Vaticano.

A Radio Radicale ho sentito che perfino Marco Pannella – che è tutto dire – è entusiasta del nuovo Papa. Chi mai se lo sarebbe aspettato un terremoto così forte, che improvvisamente fa recuperare alla Chiesa decenni e decenni su quei duecento anni di ritardo che il cardinal Martini aveva denunciato?

Solamente il buon Dio poteva fare un miracolo così grande e inaspettato! E noi ne siamo i fortunati spettatori.

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