Il “superfluo” necessario

Monsignor Vecchi mi ha trasmesso il bacillo dell’arte. Il mio vecchio insegnante, e poi mio parroco, faceva, oltre che il docente di filosofia e di arte nella scuola del seminario, anche l’assistente dell’U.C.A.I. (Unione Cattolica Artisti Veneziani), un’associazione che a Venezia si interessava del mondo degli artisti.

Ho raccontato ancora che per evitare che lui corresse troppo col programma e perché era più piacevole sentir parlare degli artisti Carena, Guidi, Cesetti, piuttosto che dei filosofi Spinoza, Leibniz o Cartesio, spesso noi studenti lo spingevamo – ed egli forse gradiva farsi spingere- a parlare di questi artisti piuttosto che del pensiero difficile e arzigogolato dei filosofi antichi e moderni.

In quel tempo di certo monsignore mi ha “infettato” con questo bacillo; infatti, nonostante tutte le mie incombenze, esso ha continuato a condizionarmi. Il bacillo preso al liceo ha prodotto la “Galleria La Cella”, con le sue quattrocento mostre, ha riempito di migliaia di quadri tutte le strutture, prima della parrocchia, ed ora del “don Vecchi”, mi ha fatto conoscere una folla di artisti e, bell’ultimo, mi ha fatto aprire la “Galleria San Valentino” al Centro don Vecchi di Marghera.

Io più volte ho affermato che l’arte è una componente estremamente importante nel mondo della fede e della religione; basti pensare alla “teologia della bellezza”, che ci aiuta a scoprire il volto ineffabile di Dio anche nello splendore dell’arte, ma pure educa all’armonia ed allontana dalla volgarità e dal disordine.

Qualche settimana fa sono capitato accidentalmente al “don Vecchi” di Marghera proprio quando si stava inaugurando una “personale” di un pittore del Dolo. La curatrice della galleria, dottoressa Cinzia Antonello, che in quella occasione stava presentando il pittore con una critica dotta ed appropriata, mi ha invitato a dare un piccolo contributo. Preso alla sprovvista dissi: «Io sono discepolo di un Maestro che disse “non di solo pane vive l’uomo….”, sono quindi convinto che l’uomo di ogni tempo ha bisogno di poesia, di bellezza, di sentimento, quanto di benessere e pane. Senza questi componenti la vita sarebbe arida e desolante».

Il cristianesimo, se ben inteso, offre un umanesimo completo, che non si occupa solamente della salvezza eterna, ma che matura tutto l’uomo e gli permette di vivere con pienezza e con ebbrezza la sua esistenza.

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