I cattolici in politica

Come tutti, ho tentato di seguire la breve ma intensissima campagna elettorale. I nuovi “mezzi di comunicazione sociale” oggi ci permettono di avere informazioni di prima mano in diretta da parte delle “menti pensanti” dei vari schieramenti politici. Devo confessare che, tutto sommato, mi ha fatto piacere notare un confronto, sia pur appassionato e duro, su problemi reali e concreti piuttosto che discussioni sui “massimi sistemi”, come avveniva un tempo quando imperavano le ideologie.

Qualche tendenza precostituita di fondo è emersa ancora, però non in maniera così determinante come ai vecchi tempi, quando destra e sinistra rappresentavano una lettura assoluta della vita sociale in tutte le sue manifestazioni, anche le più neutre ed insignificanti per uno schieramento politico.

C’è stata qualche incursione della gerarchia ecclesiastica sui “valori irrinunciabili”, m’è parso però che sia caduta nel vuoto perché, fortunatamente, è un po’ venuta meno quella contrapposizione di un tempo e prevale finalmente in tutti la volontà di una ricerca, seppur faticosa, di un accordo attento sulle motivazioni ideali degli altri, desiderosa di non imporre e sopraffare chi è orientato in maniera diversa.

Quello poi che mi ha fatto particolarmente piacere è stata la constatazione che i politici di matrice cattolica, seri e di spessore, sono ormai spalmati in tutti i gruppi presenti nella competizione elettorale e che, tutto sommato, sono riusciti con il loro stile e la loro sensibilità ad ammorbidire i rapporti e ad evitare dure contrapposizioni di carattere ideologico che hanno spesso poco a che fare con le problematiche reali della nostra gente.

Con questo non nego che vi siano stati talvolta rigurgiti di passato, comunque negli schieramenti più consistenti e responsabili m’è parso di notare moderazione e rispetto per le coscienze e m’è sembrato ancora che i cristiani militanti nella politica attiva abbiano finalmente un ruolo estremamente positivo, mentre immediatamente dopo la dissoluzione del partito dei cattolici pareva che non si potesse sperare quello che è poi avvenuto.

I problemi che sono sul tavolo sono enormi e di ogni genere però, a mio modesto giudizio, sembra che anche grazie a questa presenza di cristiani nei principali schieramenti, sia possibile votare l’uno o l’altro partito senza mettere in difficoltà la propria coscienza e senza tradire i propri convincimenti di carattere morale e religioso.

Io non ho per nulla la presunzione di poter valutare cose di così grande rilevanza, però confesso che ho sentito un respiro di libertà per me e anche per chi pensa diversamente da me.

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