Quanto volontariato!

Una decina di anni fa ho avuto modo di ascoltare una conferenza di un responsabile a livello nazionale delle associazioni di volontariato. E’ stata, la sua, una relazione esaltante perché l’oratore, ben documentato, ha sciorinato una serie di dati sui gruppi di volontariato di ispirazione religiosa, ma pure su quelli di estrazione laica. Questo signore ci ha trasmesso la sensazione che il volontariato fosse il fiore all’occhiello della società italiana.

Da un punto di vista quantitativo non ebbi nulla da obiettare, anche perché non ero in grado di avere dati certi, però a livello qualitativo purtroppo non potevo condividere la certezza che il volontariato nel nostro Paese raggiungesse un livello di eccellenza perché, per esperienza personale, quello lombardo e piemontese è molto serio, mentre quello Veneto e dell’Italia centrale, passabile, pur con molti limiti, e quello del sud Italia piuttosto scadente, sia a livello numerico che qualitativo.

Di recente poi ho avuto modo di leggere da più parti che il volontariato, da tempo, ha avuto un certo affanno, soprattutto a livello numerico (perché questo è il dato più facilmente verificabile e quindi più certo).

Tuttavia, soprattutto da quando si è cominciato a parlare di elezioni, il fenomeno di chi avverte le deficienze e i bisogni della nostra società e il relativo dovere di accorrere al “capezzale dell’ammalato”, pare abbia avuto un sussulto di coscienza e di buona volontà. In queste ultime settimane durante le quali si stavano stilando le liste dei candidati alle varie amministrazioni dello Stato, ho potuto notare una corsa quanto mai affollata, che spesso è sfociata in una lotta accanita, per poter avere un posto nel salvataggio del nostro Paese.

Io sono in cammino veloce verso i novant’anni, ma in questo secolo non ho mai visto tanto desiderio di servire il prossimo e di offrire il proprio tempo e le proprie capacità perché i cittadini più poveri abbiano maggiori attenzioni, perché gli operai lavorino meno e guadagnino di più, perché l’amministrazione dello Stato sia più sana e meno costosa, perché finalmente in Italia regni la giustizia, la pace, l’uguaglianza e la libertà, tanto che mi dispiace quasi di stare per andarmene in Paradiso proprio quando questa schiera di volontari impegnati a ben governare la “polis” stanno per trasformare questa “valle di lacrime” in un nuovo e migliore paradiso terrestre!

A dire il vero mi pare che litighino un po’ troppo, si diano gomitate troppo frequenti e colpi bassi a non finire. Ma che cos’è tutto questo di fronte “all’età dell’oro” che stanno per offrirci? E di farlo per di più in maniera disinteressata, accontentandosi dello stipendio delle badanti e non ambendo ad una pensione superiore a quella sociale?

Fortunate le giovani generazioni che possono fruire di un volontariato così numeroso e disinteressato!

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