La comunità “Cenacolo”, che io ho conosciuto tramite una cara volontaria che presta la sua collaborazione presso il Banco alimentare del “don Vecchi”, mi fa pervenire mensilmente la bella rivista “Resurrezione”, che è l’organo di una Onlus che si occupa del recupero dei tossicodipendenti.
Questa comunità è stata fondata da una certa suor Elvira, una religiosa che una ventina di anni fa ha ottenuto il permesso di uscire da una delle tante congregazioni femminili ormai ammuffite e stantie e ne ha fondata un’altra che ha come scopo il recupero dei molti soggetti che sono caduti in una delle tante devianze del nostro tempo, ed in particolare il recupero ad una vita normale dei tossicodipendenti.
Questa suora, in un tempo relativamente breve, ha aperto più di una sessantina di comunità in Italia, in Europa e in tutto il mondo. Lo sviluppo di questo istituto religioso e delle case da esso aperte, ha veramente del miracoloso. Di lei e della sua opera ho parlato più di una volta su “L’incontro” e spesso ho pubblicato delle bellissime testimonianze che la rivista riporta in ogni numero nella rubrica “Testimoni di speranza”. Sono storie raccontate in prima persona da parte di ragazzi entrati in una di queste comunità fondate da suor Elvira e che hanno trovato qui la loro “resurrezione”.
Quando mi arriva la rivista, per prima cosa guardo le foto, poi leggo i titoli, perché sono immagini e parole che sempre sprizzano vita, gioia e ottimismo. Normalmente queste foto che riportano il volto dei “redenti” e delle religiose che si occupano di loro, sono immagini di ragazzi e ragazze che esprimono allegria, ripuliti dalla vita in comunità che ha adottato, come metro per il recupero, la proposta e la vita di un cristianesimo integrale.
Ogni volta che apro la rivista ho la sensazione che il vivere seriamente le proposte del Vangelo di Gesù porti ad essere felici e a servire in letizia chi ha bisogno di un aiuto fraterno. Quando poi comincio a leggere le varie testimonianze, respiro un’aria di entusiasmo, sento come la gente ha ritrovato la strada in una vita serena, aperta e felice, raggiunta attraverso la preghiera.
La rivista “Resurrezione”, che fotografa la vita di queste comunità di recupero dei “rifiuti d’uomo”, è qualcosa che mette ali al cuore e fa capire che il vivere seriamente ciò che Gesù è venuto a insegnarci, è il modo migliore per vivere una vita libera e bella.