Una famigliola, che fa parte di quei “miei parrocchiani del don Vecchi” dei quali ho parlato ieri, per Natale mi ha donato un libro che, a differenza di altri volumi, per leggere i quali mi vogliono mesi, ho divorato in un paio di giorni. Ho deciso di parlarne agli amici perché spero che sentano il desiderio di leggerlo anche loro.
Non è frequente scoprire libri che parlino di Dio e della preghiera in maniera sciolta, scorrevole ed avvincente. Normalmente questi libri sono lagnosi, pieni di frasi fatte, di luoghi comuni, ma soprattutto tanto pedanti da far temere che non siano veri. L’editoria cattolica, a cui sono sommamente interessato non come studioso ma come utente che cerca la verità, sta sfornando attualmente dei libri quanto mai interessanti, ma spesso presumono una seria preparazione culturale specialistica; sono rivolti agli addetti ai lavori e perciò usano un linguaggio da esperti e quindi sono difficilmente fruibili dalla gente normale che ha poco tempo e ha soprattutto bisogno di discorsi scorrevoli, avvincenti, che si rifacciano a testimonianze personali e, per di più, che “suonino” veri.
Il volume che mi ha interessato e mi ha fatto molto bene durante il tempo natalizio, è scritto dal figlio di Adriano Celentano, il cantautore “molleggiato” che talvolta si impalca a predicatore destando ammirazione per le sue canzoni e discussione per i suoi predicozzi duri e provocatori.
Celentano, che non ha mai fatto mistero della sua fede, ma che spesso è stato duramente criticato dai cristiani della domenica, ha tre figli, uno dei quali è Giacomo, autore del volume “La luce oltre il buio”. Dalla lettura si avverte che è un “ragazzo” intelligente, con mille interessi.
La genesi del libro deriva dal fatto che l’autore, mentre sta intraprendendo, con un certo successo, la professione di suo padre, è colpito da una forma di improvvisa e gravissima crisi esistenziale che gli blocca la carriera, lo isola dal mondo e lo fa cadere in uno stato di terribile prostrazione.
Celentano junior confessa come recupera la salute e la fede attraverso la preghiera appassionata, rivolta al Signore.
E’ interessante il racconto autobiografico, ma è ancora molto più interessante il suo discorso sulla fede, su Dio, sull’amore e sulla preghiera. Faccio fatica a descrivervi quanto sia forte la convinzione religiosa di questo giovane del nostro tempo, quanto sia bella ed entusiasta la sua testimonianza di fede, di cui parla apertamente, quasi voglia farne dono a tutti.
La lettura di questo volume a me ha fatto più bene delle ultime encicliche papali; penso che farebbe altrettanto bene anche a tutti i miei amici.