Perché Monti non cede alla tentazione

Mentre sto buttando giù questi pensieri, i politici, i politologi, i giornalisti e i mass-media in genere non fanno che parlare della discesa in campo di Mario Monti, il presidente che il Centro sinistra e il Centro destra hanno sopportato contro voglia.

I professionisti della politica, che si sono visti messi da parte dal presidente Napolitano che li ha espropriati del potere, dalla gente che li sta detestando e dall’Europa che li vede male quanto mai, capiscono che aver dalla loro parte Mario Monti rappresenta un salvagente a cui aggrapparsi per non affondare.

Casini e colleghi sognano Monti come un salvatore che potrebbe rimetterli sul trono e perciò, da mane a sera, lo tirano per la giacca. Bersani spera segretamente di poterne disporre dopo la sua vittoria elettorale. Berlusconi, da parte sua, ha tentato d’averlo come capitano di ventura che recuperi il suo esercito irrequieto e poco obbediente agli ordini. E perfino la Chiesa desidera che questo suo “fedele” vada al governo per tutelarla dai vari Vendola e compagni.

Io, ancora una volta, mi trovo isolato ed in controtendenza perché spero con tutte le mie forze che non si metta con questi “cattivi compagni” che potrebbero corromperlo e perché desidererei che l’Italia avesse un tesoretto di uomini in serbo da poter tirar fuori nel momento di bisogno. Questa sera ho chiesto al mio angelo custode, che è uno spirito retto e buono, che si metta in contatto con quello di Mario Monti e pure con quello di Riccardi, di Severino perché non si mettano assieme a quella banda di briganti.

P.S. Questa volta temo che il mio angelo custode non mi abbia dato retta, o che Monti non l’abbia ascoltato.

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