Qualche giorno fa me ne stavo solo soletto nella piccola sagrestia della mia chiesa prefabbricata “Santa Maria della Consolazione” a meditare, quando mi raggiunse un giovane parroco della città che io stimo e ammiro particolarmente per il suo zelo. Molto probabilmente era venuto in cimitero per qualche motivo inerente al suo ministero e aveva avuto la bontà di venire a salutare questo vecchio prete che di buon mattino aspetta e prega per le anime dei morti e dei vivi.
Chiacchierammo, ben s’intende, di cose da preti. Lui era più informato di me sulla vita della Chiesa veneziana anche perché, zelante com’è, frequenta tutti gli incontri tra sacerdoti mentre io, vecchio pensionato, riservo il mio tempo e le mie residue energie più alle cose concrete che a discorsi che temo non siano sempre produttivi.
Questo collega probabilmente aveva il tempo contato, infatti dopo qualche “confidenza sacerdotale” dovette andarsene per occuparsi delle sue cose. Io rimasi in silenzio a pensare e quando penso divago e la mia riflessione imbocca a suo piacimento sentieri imprevedibili e sconosciuti, portandomi a congetture, proposte e soluzioni ipotetiche che non dipendono da me, ma che comunque mi fanno frullare per l’animo progetti che forse abitano nel mio inconscio.
Pensando a questo giovane prete zelante, generoso ed intelligente, arrivai alla conclusione che anche la Chiesa veneziana dovrebbe essere svecchiata con l’immissione, nei ruoli più importanti, di soggetti più giovani e nuovi.
Allora passai in rassegna, nella mia fantasia, i preti di Mestre e fortunatamente m’è parso di scoprirne alcuni di valore, preti che dimostrano sul campo le loro risorse e la loro volontà di servizio. Lontano da me il voler dare suggerimenti per ora ma anche per il futuro, perché sono ben conscio di non avere la competenza né il compito, e meno ancora la “grazia di stato” per far questo. Invece mi limiterò, come mi è più consono e doveroso, a pregare il Signore che illumini il nostro vescovo perché riesca a mettere nei posti giusti i preti giusti, anche se questo gli comporterebbe non avere tra le mani soldatini di piombo obbedienti ed ossequienti.