Economia

Io sono assolutamente inesperto di politica e, peggio ancora, di economia. Come uomo della strada e cittadino di questa nazione, ascolto, cerco di farmi un’idea per assumere dei comportamenti coerenti alla situazione in cui ci troviamo. Ogni tanto mi pare di sentire dei ragionamenti che mi convincono e che mi aiutano a tirare delle conclusioni.

Qualche giorno fa a Radio Radicale ho sentito un professore universitario che ha affermato che in questi ultimi vent’anni i nostri governanti per “farsi vedere belli” e per motivi elettorali, hanno contratto un debito veramente colossale a tassi molto alti ed invece di investire questo denaro in ricerca, in rinnovamento delle industrie e in conquista dei mercati, ha spendacciato, riempiendo il Paese di una folla di statali e parastatali parassiti che non producono che lungaggini e difficoltà e soprattutto hanno abituato i cittadini ad un genere di vita del tutto superiore alle nostre risorse. Ora non si tratta solamente di sanare in poco tempo l’enorme deficit che ci ha portato al disastro, ma soprattutto di rieducare il nostro popolo alla produttività, all’economia, al rifiuto del consumismo e dello sperpero.

Questo risanamento di certo è molto più impegnativo di quello economico e tutte le agenzie sociali devono impegnarsi a farlo e non solamente il governo.

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