Se il comportamento delle persone è talvolta o spesso egoista, prepotente, illogico, crudele e dissennato, quello degli Stati lo è immancabilmente sempre.
Non ho mai capito perché chi è al potere non si lasci mai dirigere dalla propria coscienza, non coltivi mai i valori della giustizia, della pace, della convivenza, della ricerca del bene comune, del dialogo e perfino del compromesso, ma punti sempre a perseguire il maggior vantaggio economico e politico per il proprio Paese, tentando di cogliere con tutti i mezzi tutto quello che può carpire con la diplomazia o, più spesso, con la forza, incurante dei diritti degli altri Stati.
Un paio di anni fa tutto il mondo occidentale pareva che non potesse più tollerare la dittatura del tiranno della Libia, Geddafi e, Francia in testa, l’hanno rovesciato con una tempesta di bombe. Oggi Assad di Siria pare che non sia per nulla meno spietato e feroce con i suoi concittadini, però la Francia e pure Napolitano, mi pare che rimangano assolutamente “indifferenti al grido di dolore” che si alza dal popolo siriano. Fin quando i governanti continueranno a non ascoltare la voce della propria coscienza per ascoltare la “ragion di Stato”?