I miracoli de “L’incontro”

Tantissime volte, a motivo dei costi esorbitanti, dell’impegno gravoso a livello personale e del sacrificio che “impongo” ai miei collaboratori, sarei tentato di chiudere “L’incontro”. Ad 84 anni mi sembrerebbe legittimo sperare che la gente più giovane e più preparata di me dia voce alla coscienza critica dei concittadini e soprattutto dei cattolici mestrini e ponga alla loro attenzione problemi gravi ed impellenti della solidarietà.

“L’incontro” però non adempie solamente a questo compito importante, ma riesce ancora a proporre nuove iniziative, nuove strutture e servizi ed inoltre riesce a stimolare la città a farsi carico dei problemi dei poveri ed a recuperare quei mezzi finanziari necessari a dar volto a servizi e strutture solidali.

Dobbiamo di certo a “L’incontro” le numerose eredità che finora ci sono state destinate e le centinaia di migliaia di euro di beneficenza che hanno reso possibile la costruzione dei 315 alloggi per anziani poveri.

Se non ci fosse stato “L’incontro” a sensibilizzare i concittadini, chi mai sarebbe stato capace di reclutare le centinaia di volontari dei quali dispone “il polo solidale” del don Vecchi e a portare a conoscenza dell’opinione pubblica quel polo solidale a cui ricorrono almeno trenta-quarantamila concittadini in difficoltà?

Vorrei oggi far conoscere uno degli innumerevoli risultati che questa rivista, modesta finché si vuole ma cercata e letta a Mestre, ci ha offerto in questi giorni. Un’azienda ci ha offerto un camion intero di oggetti e decorazioni per Natale. Si trattava di trovare un negozio che a titolo gratuito ci fosse messo a disposizione per organizzare un mercatino natalizio a favore del don Vecchi degli Arzeroni. Neppure due giorni dopo l’uscita del periodico ci è stato offerto un negozio di 150 metri quadri alla rotonda di viale Garibaldi.

Abbiamo trovato i volontari per allestire e gestire il negozio nei mesi di novembre e dicembre. Una persona si è offerta di ottenerci tutti i permessi necessari e c’è perfino un commerciante disposto ad acquistare una parte della merce.

L’incontro fa questo ed altro, non è un rotocalco a colori, però riesce a far miracoli pure in questo nostro tempo così scettico ed egoista.

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