Una volta in occasione della Cresima o della Prima Comunione, le nostre mamme uccidevano un gallo e facevano una pastasciutta col suo sugo, oppure una gallina per fare il riso in brodo con le bollicine di grasso. Talvolta si spingevano a fare pure un dolce – qualche uova, un po’ di burro e di zucchero – si allungava la tavola per qualche parente.. ed era fatta! Per i matrimoni le cose non erano tanto diverse, forse c’era sempre pollame arrosto e bollito di manzo, ma non ci si poteva spingere troppo oltre.
Ora per i compleanni, gli onomastici, promozioni, battesimi, Prime Comunioni e Cresime a nessuno passa per la testa di festeggiare in famiglia, ma si pensa subito al ristorante o, al minimo, all’agriturismo. Le case sono piccole e le mamme, almeno per queste occasioni, si dice sia doveroso non impegnarle.
Il risultato di questo cambiamento di costume è che si va da un minimo di 25 euro a persona a cento euro e più.
Noi al “don Vecchi” abbiamo al “Seniorrestaurant” una cucina attrezzatissima, un salone da gran galà ed ora avremo un catering che gestisce la preparazione dei pasti con un cuoco provetto. Ci siamo detti: “Perché non possiamo offrire alla povera gente o anche a quella intelligente e parsimoniosa di poter festeggiare questi eventi lieti e mangiare assieme in un ambiente signorile, con un menù sobrio ma diverso dal solito, al costo di 10 o al massimo di 15 euro a testa?
Ora stiamo lavorando. Se riusciremo a mettere assieme catering, volontari e Fondazione, per l’autunno lanceremo questo nuovo servizio a favore del prossimo.