L’assurda rassegnazione di tanti responsabili parrocchiali!

Gesù stesso ha affermato che “I figli delle tenebre sono più scaltri dei figli della luce”; era vero ai suoi tempi ed è ancora più vero anche e soprattutto ai nostri giorni. Come però capita per ogni regola, ci sono pure le eccezioni.

lo vissi la mia infanzia in una comunità cristiana che era retta da Monsignor Umberto Mezzaroba, parroco zelantissimo, direi che bisognerebbe inventare un supplemento a questo superlativo assoluto per indicarne lo zelo e la sua passione per le anime.

In quella comunità di campagna 60-70 anni fa quasi tutti la frequentavamo, però c’era pure un gruppetto di una trentina di pecorelle smarrite che non venivano a messa alla domenica.

Ricordo che questo parroco non si dava pace; arrivò ad organizzare per loro un pellegrinaggio a Sant’Antonio da Padova, caricando nella corriera vino a volontà e salami, insistette così tanto che la maggior parte finì per confessarsi e far la comunione.

Diventato sacerdote chiese al Patriarca di avere il suo vecchio chierichetto e fui così con lui a Venezia nella parrocchia dei Gesuati per ben due anni.

La sua passione per le anime era senza limiti, non c’era occasione o mezzo che lui non cogliesse al volo per aiutarmi ad avvicinare i ragazzi e portarli in parrocchia.

Nonostante qualche sua pia esagerazione, furono due anni intensi, appassionati che lasciarono una traccia profonda nella mia coscienza, il suo ricordo continua a stimolarmi ancora soprattutto notando tanta tiepidezza e superficialità nei preti e nei cristiani di oggi.

Questa forte esperienza acuisce in me la tristezza nel vedere apatia, mancanza di slancio, di inventiva, di intraprendenza nella pastorale parrocchiale.

Quando confronto l’insistenza e l’impegno di certi agenti di commercio per piazzare i loro prodotti, di certi commercianti e di piccoli imprenditori o la determinazione dei giovani mormoni o dei testimoni di Geova, mi sconforta ancora di più confrontandoli allo spirito di resa, la chiusura, la rassegnazione o l’accontentarsi del poco presente in tanti responsabili parrocchiali.

Spero e prego per una nuova Pentecoste in cui vento e fuoco scuotano nuovamente la nostra chiesa!

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