Domenica 29 luglio in tutte le chiese del mondo s’è letto il Vangelo della moltiplicazione dei pani.
Dopo aver letto il testo il primo pensiero che mi frullò nella testa è stato: “Lo mando a Mario Monti. Sono certo che se lo applicherà all’economia italiana, di certo risolverà la crisi economica”.
Il pensiero successivo è stato il seguente: “Se volete vedere la replica, venite al “don Vecchi” e avrete modo di constatare personalmente il rinnovarsi di questo miracolo”.
Tento di riproporre in maniera telegrafica i vari passaggi perché possa rinnovarsi il “portento”.
- Prendere l’iniziativa. Non aspettarsi che i guai si risolvano da soli. Bisogna “prendere il diavolo per le corna”.
- Adoperare la logica di Gesù, non quella di Filippo che normalmente si adopera; ossia Gesù parte dal bisogno della gente, mentre Filippo parte dalla disponibilità dei soldi in cassa. Con questa logica non si arriva a nulla.
- Coinvolgere tutti. Ogni uomo può e deve dare il suo contributo, seppur piccolo (vedi la merenda del ragazzino).
- Rivolgersi a Dio. Se uno guarda alle sue forze o al motivo per il quale la gente è nel bisogno, non avrà mai la forza e il coraggio di far nulla.
- Eliminare assolutamente lo spreco (raccogliere gli avanzi).
Applicando i criteri di Gesù al “don Vecchi” abbiamo ora strutture del valore di miliardi, ospitiamo 500 anziani, offriamo 375 alloggi, l’ipermercato degli indumenti che ha 30.000 visitatori all’anno, il Banco alimentare aiuta 2.500 persone alla settimana, ecc.
Nella storia della Chiesa chi si fida di Gesù fa miracoli!