Gli uomini dell’ingiustizia

Questa mattina ho sentito alla televisione che ogni anno vanno in prescrizione duecentomila processi perché i giudici non riescono ad arrivare a sentenza. Ho pensato: “O i giudici sono troppo pochi, o sono lavativi”. Di certo questo non accade perché sono poco pagati, perché dopo i calciatori sono quelli che hanno lo stipendio più alto fra i comuni lavoratori italiani.

Poi m’è passata per la mente un’altra ipotesi: “Mi pare impossibile che tra quei duecentomila processi non ce ne sia qualcuno di più importante di quello che riguarda quello sporcaccione di Berlusconi!

Penso con tanta amarezza alle infinite udienze, al costo degli avvocati, allo scomodare tanti testimoni, alle pagine infinite di cronaca nera apparse sui giornali, al cattivo esempio e al tempo perduto per quella squallida vicenda. Non sarebbe stato più giusto che anche un giudice di primo pelo avesse sentenziato, mettendosi la toga o anche senza: “Il signor Berlusconi, come tutti sanno è un maniaco sessuale o un vecchio sporcaccione. Dimenticatelo!”.

Ho paura che anche ai giudici piaccia pescare nel torbido o abbiano delle grosse antipatie, tanto che non so più se abbia sbagliato più Berlusconi o i suoi giudici.

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