Ho imparato da solo quanto sia faticoso pensare con la propria testa ed andare contro corrente. Pare assurdo, eppure è vero anche oggi che la gente ama accodarsi agli altri, pensare, dire e fare le stesse cose.
Per me è stata una scoperta inebriante comprendere che ogni uomo è unico e irripetibile, è in una parola: persona.
Ogni persona nel cosmo è come una tessera minuta, con una sua forma ed un suo colore, tessera che assemblata si coniuga con i miliardi di altre tessere di differente colore e di diversa struttura, e tutte assieme danno volto alla meraviglia del creato.
Dice la Bibbia che Dio ci chiama per nome, perché siamo individui e persone non fatte a stampo, ma usciamo dalla mente di Dio come opera unica. L’operazione più assurda è quella di pianificare gli uomini, rapportarsi a loro come massa umana e non come singole persone.
Sono convinto che la standardizzazione prodotta dai mass-media, dai dittatori, dai capitani d’industria, dai sindacati, dai politici e perfino dai superiori delle congregazioni religiose, sia un’opera blasfema che, prima di offendere l’uomo, offende Dio stesso che ci volle diversi l’uno dall’altro, perché la diversità arricchisce, mentre l’uniformità impoverisce e distrugge la persona. Il rispetto per la persona nella società è un’esigenza radicata ed un dovere sacro. Solo così ogni persona offre il suo apporto e dona il suo contributo.
In questi giorni c’è stato l’assalto all’arma bianca contro il ministro Fornero che s’è permessa di fare un’affermazione sacrosanta, ma che per gli stupidi e le persone irreggimentate è suonata a bestemmia, avvalendosi di una frase della costituzione che non c’entra veramente nulla. La Fornero, che è un’esperta in questo settore, e che forse potrebbe tirarci fuori da un immobilismo stereotipato che ha ammazzato la nostra economia, s’è permessa di dire: «Il lavoro non è un diritto». Di certo non auspicava che aumentino i disoccupati, ma voleva affermare che solo mettendoci insieme, solamente ognuno facendo la sua parte, ognuno mettendo sul tavolo il meglio delle sue risorse, si può sperare di creare delle condizioni per le quali ogni cittadino possa trovare il suo posto, dare il suo contributo specifico e guadagnarsi il pane col sudore della sua fronte.
Quello che è assurdo non è la verità pronunciata dalla Fornero, ma chi invece pensa di far scaturire il lavoro attraverso lo sciopero, l’esposizione delle bandiere, gli slogan, lo scontro sociale e il vecchio odio di classe che è la cosa più anacronistica per come è oggi organizzata la nostra società.
Non so se la frase coraggiosa della Fornero sarà una scudisciata che farà prendere coscienza delle responsabilità personali; io lo spero. Non è però improbabile che chi vive di scontri e di illusioni non addormenti ancora una volta la coscienza dei cittadini, con conseguenze disastrose.