Il villaggio globale della solidarietà

Ai nostri giorni parlare di “villaggio globale” va di moda. Questa affermazione è entrata pure nel linguaggio delle realtà ecclesiali, però mi pare che siano pochi gli enti ecclesiastici ad indossare “questo abito alla moda”. Spesso si preferiscono la mentalità, il vestito e le abitudini del cattolicesimo veneto di mezzo secolo fa.

Eppure il mondo moderno non parla per vezzo della globalizzazione, ma ormai ha impostato l’economia, i rapporti sociali e politici su questo parametro che non è una moda, ma una realtà concreta di cui non si può e non si deve non tener conto.

Qualche giorno fa mi ha telefonato un certo signor Cesare (non ricordo il cognome), che abita a Roma, per chiedermi la conferma se era giusto il numero del codice fiscale della Fondazione, volendo destinarle il cinque per mille. Questo signore in verità, più di una volta ci aveva inviato dei bonifici consistenti a favore della Fondazione.

Mentre mi chiedeva questa informazione, ho notato che mi parlava con una certa confidenza, quasi mi conoscesse assai bene e conoscesse altrettanto bene le cose di cui cerco di occuparmi. Mi venne allora voglia di chiedergli in che occasione mi avesse conosciuto. Lui, con un tono familiare, come se parlasse di qualcosa nota a tutti e scontata, mi disse che leggeva ogni settimana “L’incontro” su internet e perciò gli erano ben note le “mie avventure solidali”.

Da questo ho scoperto che il nostro periodico non raggiunge solamente i quindici-ventimila concittadini, ma si fa leggere anche da gente che abita lontano: di ciò ho avuto più di un riscontro.

C’è una signora di Lecco che spesso mi fa celebrare messe per i suoi defunti e quando le sue offerte per il “don Vecchi” tardano ad essere pubblicate, mi chiede come mai ciò non avvenga, temendo che non siano giunte per un qualche disguido.

Un paio di mesi fa una signora che abita negli Stati Uniti d’America mi ha mandato 100 dollari per il “don Vecchi 5” ed una parrocchia di Nuova York, avendo notato, sempre su internet, che non abbiamo una organizzazione di solidarietà simile alla loro, mi chiedeva riscontri e consigli e mi mandava fotografie che documentavano la loro attività.

Tutto questo per non parlare dei lettori dei paesetti vicini a Mestre e delle cittadine del Triveneto

Il vituperato uomo d’oggi a chi ha un po’ d’iniziativa e di zelo, offre anche delle splendide opportunità di “apostolato missionario”.

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