Lasciate che chi vuol criticare, critichi…

Qualche giorno fa una signora che conosco da molti anni e che mi stima mi ha detto che lei mi difende sempre ogniqualvolta sente qualcuno che mi critica.

Non è la prima volta che mi sento ripetere questo. Immagino, anzi sono certo, che queste persone che dicono di volermi bene, mi “difendono” da persone che sicuramente mi criticano per quello che faccio – perché anche con l’esame di coscienza più accurato non trovo niente di cui pentirmi a livello del mio impegno a favore degli anziani. Penso allora che le critiche mi siano rivolte per le opinioni che io esprimo sul periodico “L’incontro”. Quindi i miei “peccati”, o ciò di cui mi si accusa, sono esclusivamente “delitti di opinione”.

Ho la sensazione che qualcuno, soprattutto qualche mio collega, mi critichi perché non la penso come lui. Ora mi dico che se qualcuno mai avesse questo diritto o questo dovere, perché non lo dovrei avere anch’io nei suoi riguardi se fosse cosa riprovevole avere opinioni diverse? Credo, semmai, che i miei oppositori dovrebbero costruirsi anche loro un periodico, assumersi spese e fatica, per dire la loro opinione diversa dalla mia.

Quest’ultima volta chiesi a questa persona il motivo della critica. Mi ha accennato solamente un motivo: a questi miei oppositori non andava che io chiedessi aiuti per le strutture che andiamo approntando a favore degli anziani in condizioni di disagio.

Una volta tanto vorrei fare una autodifesa che però so che non serve a niente perché la gente che non sa far altro che criticare non riesce a sopportare chi invece è impegnato ad aiutare il prossimo coerentemente ai propri convincimenti, alle esigenze della nostra società e al precetto evangelico.

1) I miei colleghi che sono particolarmente critici, spesso non hanno promosso, nelle loro comunità, nemmeno uno straccio di strutture e di servizi di solidarietà.

2) Io mi rivolgo sempre agli uomini e ai cittadini che hanno sensibilità umana, perché i soldi degli egoisti, di chi pensa ai propri comodi solamente, non mi interessano punto, e perciò li invito in maniera formale a continuare a non darmi niente.

3) Le strutture sociali in ogni caso costano: le faccia il Comune, lo Stato o il privato sociale, c’è solo la differenza che quando interviene la società, le paghiamo tutti, anche gli egoisti, mentre quando le fa il privato sociale le pagano solamente i cittadini che fanno questa scelta.

4) Da ultimo tutti possono constatare che vivo in un alloggio di 49 metri quadri, pago l’affitto quanto gli altri, non vado mai in vacanza, non mi sono mai comperato un’automobile e vivo molto sobriamente. Perciò non riesco proprio a capire perché non dovrei tentare di aiutare chi sta peggio di me.

Prego quindi tutti a non difendermi. Lasciate che parlino pure, tanto questa gente non si fermerà neppure di fronte all’evidenza.

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