Nota della Redazione: questo articolo risale a fine gennaio. Fra quel tempo e oggi abbiamo visto il netto rifiuto di un quartiere di Mestre e il reperimento di un’area anche migliore.
L’assessore alle politiche sociali della Regione Veneto, in un incontro avuto al “don Vecchi”, ha lanciato la proposta di un “don Vecchi avanzato” per gli anziani in perdita di autonomia. La Regione darebbe un valido supporto al progetto con la concessione di un mutuo a tasso zero rimborsabile in 25 anni e con la promessa di un modesto contributo per fornire la cura della persona e dell’ambiente destinati ad anziani pur fragili, ma che possono vivere ancora una vita normale. Questi anziani non sarebbero così costretti alla “condanna” del ricovero in casa di riposo, dovendo anche pagare, come i condannati a morte in Cina, la pallottola con la quale sono soppressi (dove però, al posto del costo modesto di una pallottola pagherebbero quello ben più salato della retta mensile).
A sentire l’assessore della Regione, il procedimento doveva essere facile e veloce, probabilmente neppure lui conosceva bene il percorso di guerra a cui bisognava sottostare. La burocrazia italiana, alla quale si aggiunse quella europea, perché il “fondo di rotazione” che consente suddetto mutuo proviene da una fonte della Cee, ha preteso il suo costo in pratiche burocratiche. Comunque siamo giunti ad un esito positivo.
Ora però l’inghippo è rappresentato dall’infinita inerzia ed indecisione dell’amministrazione del nostro Comune, perché la superficie che la Fondazione dispone a Campalto è subordinata al passaggio della via Orlanda bis.
L’amministrazione ci ha proposto quindi una superficie alternativa, ma ha paura della scontata reazione dei soliti comitati o dei soliti protestatari che chiedono tanto, ma non sono disposti a dar nulla.
Io sono sempre irritato quando gli amministratori non sanno assumersi le proprie responsabilità e si lasciano condizionare dagli arroganti, dagli stupidi, dagli egoisti, dall’opinione pubblica. Comunque, essendo convinto che sarebbe un autentico sacrilegio e un peccato che grida vendetta a Dio se il Comune soltanto per pavidità non approfittasse di questa opportunità tanto favorevole, qualora non intervenisse in maniera tempestiva nel mettere a disposizione una superficie, “sparerò” a zero non solo sul mucchio, ma con un”fucile di precisione” sui responsabili ben identificabili, che hanno un nome e un cognome e che, per scelta spontanea, si sono offerti a perseguire il bene della città.