La mia ricetta

Alla mia età capita spesso di dare un’occhiata di assieme alla propria vita e di tentare di riconoscere i punti di forza e di debolezza del proprio impegno pregresso.

Io ho confessato perfino troppe volte di essere stato un uomo fortunato. Ove la Provvidenza mi ha posto ad operare, ho incontrato comunità ricche di attività, consistenti numericamente, ben strutturare da un punto di vista di servizi, economicamente positive, prosperose di gioventù e tutte tese a scrutare l’orizzonte per dargli forma e volto concreto.

Confesso però che il termine “fortunato” che molti dei miei colleghi mi hanno affibbiato, mi sta un po’ stretto, anzi lo rifiuto. Sono sempre più convinto che ognuno è artefice della propria storia e le dà il volto che egli ritiene giusto.

A più di qualcuno che ha sottolineato questa mia “fortuna”, ho risposto che ben volentieri gli avrei affidato il segreto per riuscire a dare corpo ai propri desideri. Confesso che di quel certo “successo” che mi si addebita ho sempre pagato il prezzo e aggiungo che tanto più esso è stato consistente, tanto più è stato alto il prezzo che ho dovuto pagare. Aggiungo ancora che il costo però non mortifica la vita, ma la rende quanto mai interessante ed intensa.

In questi giorni ho cercato di mettere a punto la mia ricetta in proposito: Individuare obiettivi condivisi dalle persone più generose, spendersi interamente per raggiungerli, non lasciarsi condizionare dalle critiche delle persone poco impegnate, non ambire ad alcuna carriera o riconoscimento pubblico, non cercare ad ogni costo l’assenso dei superiori, amare sopra ogni cosa la propria libertà, non tenere la coda ad alcuno, avere il senso della propria dignità, essere onesto con se stesso e con gli altri, non barare mai con alcuno, dire sempre a tutti, pur con rispetto, quello che si pensa. Vivere così non è facile né comodo, però ti permette di raggiungere mete insperate.

Spesso ho offerto ai miei colleghi questa ricetta, però finora non mi pare di aver trovato tanti discepoli disposti ad accettarla.

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