Un’altra volta ho dovuto sottopormi ad un breve ricovero in clinica a Padova. Questa volta è stato un intervento per un accertamento sulla pericolosità del “nemico”, perché i sanitari stanno portando avanti la “guerra” con la strategia dell’anticipo e della prevenzione.
Mi sono ritrovato nel candido lettino a riflettere sulla vita e sul domani. Una domanda lucida e impellente si è presentata alla mia coscienza: “Perché combatti da così lungo tempo, preoccupandoti, portando il peso della paura, impegnando un mondo di persone che si fanno carico della tua salute e facendo spendere alla collettività tanto denaro?”. Tante volte mi sono chiesto quanto costa un ricovero anche solamente per un paio di giorni in ospedale. Tutto questo potrebbe essere giustificato se questo mio combattere contro il male – impegno che finora ha segnato vittorie, seppur parziali, pagate a duro prezzo – una volta raggiunto l’obiettivo ottenuto di prolungare la vita, mi desse la capacità di godere appieno di questo risultato e di riuscire poi ad impiegarlo per essere felice e far felice le persone che abitano il mio piccolo mondo.
Mi rode il pensiero: “Perché ti sottoponi a tanta fatica e coinvolgi tanta gente in questo sforzo, se poi spesso sciupi, butti via o comunque non godi appieno di quelle meravigliose e stupende possibilità che ti offre la vita?” e continuo poi dicendomi: “Se tu fossi minimamente coerente, dovresti vivere appieno ogni momento, ogni incontro ed ogni rapporto con le persone e con il creato, dato che ti sei salvato o qualcuno ti ha salvato”.
Allora ogni volta che mi trovo impegnato in questo combattimento per sconfiggere il “nemico” che tenta di rubarmi questo bene così prezioso, rifaccio i vecchi propositi, mai mantenuti: “Sarò felice anche per le cose più piccole, accoglierò ogni persona con cuore aperto e fraterno, mi presenterò sempre con in mano un fiore o un sorriso, con un sentimento di simpatia, di calda comprensione e di vera solidarietà!”.
Pur sapendo che mi sarà tanto difficile mantenere questo proposito, perché mille volte non vi sono stato fedele, almeno per un minimo di coerenza devo ritenerlo con ancor più determinazione, perché solamente facendo così, posso sperare che il buon Dio mi faccia dono di un po’ di vita in più.