Ammiro i tecnici del nuovo governo!

In quest’ultimo tempo, credo come tutti gli italiani e forse come tutti i concittadini europei, sto osservando con infinita ammirazione e simpatia il nuovo “governo dei tecnici”. Mi pare che anche dalle prime mosse, estremamente impopolari, e con dichiarazione persino troppo esagerate di rispetto, a mio umile parere, verso il Parlamento e la politica, dia la sensazione di qualcosa di finalmente onesto, pulito e competente.

Abituato da decenni all’enfasi fabulatoria dei nostri politici di professione, maestri insuperabili nel parlare e nell’imbonire l’opinione pubblica con discorsi da attori di teatro, insuperabili, l’ascoltare i nuovi protagonisti del governo, che cercano le parole, che faticano a far scorrere il pensiero, che sono preoccupati di dire qualcosa di impreciso, m’ha dato l’impressione che finalmente abbiamo dei governanti che rispettano non solo noi cittadini, ma pure il senso delle parole e con fatica cercano quelle che meglio possono esprimere le soluzioni che, con sofferenza, fatica e professionalità, ritengono più giuste per salvarci dal baratro in cui ci hanno cacciato i nostri venditori di fumo che noi, come allocchi, abbiamo votato.

Vedere poi un ministro in lacrime nel dover annunciare provvedimenti pesanti, un capo di governo che dichiara di rinunciare fin da subito alla paga che gli spetta, mentre neppure quel Paperon dei Paperoni di Berlusconi l’aveva mai fatto, il sentire che il primo ministro va a messa con la moglie sposata quarant’anni fa davanti all’altare, che un ministro è il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, capace di trascinare migliaia di volontari a soccorrere gli infelici e che nel contempo è riuscito a riconciliare Paesi africani, in guerra da decenni, o ad organizzare l’incontro tra i rappresentanti di religioni che per millenni si sono guardate in cagnesco e si sono combattute, tutto ciò mi apre di certo il cuore alla speranza.

Non riesco proprio a rimpiangere Berlusconi, Bersani, Di Pietro, Casini, Fini, Bossi e compagnia cantante. Se questi soggetti se ne andassero a casa per sempre sarei ben più felice, preferendo mille volte gente che sa far i conti e che si sa guadagnare la vita anche senza la politica.

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