Un mio giovane collega ha pubblicato recentemente sul periodico della sua parrocchia – uno dei più degni fogli parrocchiali della nostra città – un pensiero di don Mazzolari, che io non conoscevo. Sento il bisogno di riportarlo perché avverto ancora troppa sonnolenza, disattenzione ed assenza su questo fronte del messaggio cristiano.
Dice don Mazzolari, il sacerdote che papa Roncalli definì “La tromba di Dio nella Bassa padana: «Chi ha poca carità vede pochi poveri, chi ha molta carità vede molti poveri, chi non ha carità non vede nessuno!».
Don Mazzolari è uno dei profeti maggiori del nostro tempo ed un interprete aggiornato e fedele del messaggio cristiano per la gente di oggi.
La sua sentenza perentoria può sembrare perfino esagerata, ma se ci si rifà al pensiero di san Giovanni Crisostomo, il quale afferma che è preferibile onorare e servire Cristo nella veste del povero che nella sontuosità dei templi e dei riti, si capisce subito come egli abbia ragione.
Oggi non c’è parrocchia che non abbia una chiesa più o meno bella, un campanile con le relative campane che suonano l’accolta dei fedeli per la preghiera, non c’è parrocchia che non possegga un patronato, un campetto di calcio per i ragazzi, delle aule di catechismo per educare i fanciulli all’apprendimento della dottrina cristiana.
Non altrettanto si può dire per quanto riguarda la carità. Sono ancora troppo poche le parrocchie che diano testimonianza di un’attenzione e di un servizio serio a favore dei poveri, e meno ancora quelle seriamente impegnate a dare risposte aggiornate, serie e concrete alle nuove povertà. Rifacendoci a don Mazzolari, ciò è dovuto alla grave carenza della pratica della virtù della carità, che non è solamente una delle virtù principali proposte dal messaggio di Gesù, ma rappresenta un aspetto essenziale della proposta cristiana. La sontuosità dei riti religiosi e la stessa partecipazione dei fedeli alla liturgia, non solamente non può fare da contrappeso alla pratica della carità, ma anzi può ingannare i fedeli e contrabbandare una prassi cristiana come autentica, mentre manca di un elemento essenziale.