Tanti anni fa ho letto un volume che portava questo titolo: “La Bibbia aveva ragione”. Non ricordo più chi fosse l’autore di questo volume, ma ne ricordo invece bene il contenuto.
Un biblista esperto tentava di dare una lettura razionale a certi episodi della Bibbia, i quali, per il nostro mondo, figlio del secolo dei lumi, risultano irrazionali e perciò relegabili nel mondo della favola o della leggenda. Ricordo ad esempio come questo studioso rileggeva razionalmente l’episodio del passaggio del mar Rosso, o quello del sole che si sarebbe fermato per permettere alle schiere d’Israele di dare il colpo definitivo ai nemici contro i quali stavano combattendo.
Non sono in grado di valutare criticamente la validità dell’argomento di questo studioso, però in questi giorni, in rapporto all’angoscia che la crisi economica sta diffondendo nel mondo, m’è venuta in mente la cacciata di Adamo ed Eva dal “Paradiso terrestre” a causa del fatto che non avevano tenuto conto del precetto del Signore, per fare invece egoisticamente e superficialmente di testa propria e del conseguente monito del Padre celeste: “Partorirai i tuoi figli nel dolore e ti guadagnerai il pane col sudore della tua fronte”.
Questo castigo metteva definitivamente fine al “Paradiso terrestre”. Ho però l’impressione che noi uomini del terzo millennio abbiamo l’illusione di poterlo recuperare. Ci hanno provato tutti inutilmente in questi ultimi secoli. Ci fu perfino all’epoca di Stalin o di Mao qualcuno che disse che finalmente ci erano riusciti, prima in Russia e poi in Cina. Però tutto crollò miseramente sotto i nostri occhi! Anche oggi, più o meno scopertamente, stiamo perseguendo la stessa utopia pensando che il consumismo aumenti all’infinito ricchezza e benessere, mentre, una volta ancora, tutto sta crollando sotto i nostri occhi. Ciò mi porta a concludere che il Paradiso terrestre, che donerebbe benessere a tutti senza faticare, senza soffrire, è una tragica illusione e che perciò la Bibbia, ancora una volta, ha ragione quando riferisce che il Signore sentenziò che da allora in poi l’uomo avrebbe sofferto e sudato per poter vivere.
Sarà bene che tenga conto di questa verità e che la insegni anche ai miei fedeli: la vita e il pane non ci arriveranno gratuitamente dal Cielo, ma dobbiamo guadagnarceli ogni giorno con fatica. Se continueremo nella ricerca del benessere senza fatica ci toccherà “il danno e pure la beffa”.