La bella iniziativa di Famiglia Cristiana che fa conoscere il messaggio dei profeti del nostro tempo!

L’iniziativa editoriale di “Famiglia Cristiana” credo che sia ottima: ripresentare il messaggio forte e coraggioso dei maggiori “profeti”, “religiosi” e “laici” del nostro tempo. Ritengo questa scelta quanto di più opportuno potessero fare i discepoli di don Alberione.

Il nostro tempo non sa proprio che farsene degli annunci, dei programmi e delle proposte dei riformatori di piccolo rango che la politica, la sociologia, la psicologia e perfino la “Chiesa strutturata” rilanciano un giorno si e un giorno si. Sono proposte fumose, inconsistenti e marginali, che stanno dimostrandosi, ogni giorno di più, fatue ed inefficaci.

Al capezzale del “grande ammalato” possono oggi dire una parola autorevole solamente i santi, i testimoni e i profeti che hanno il coraggio di proporre le grandi utopie della solidarietà, della speranza, del coraggio e della fede.

L’uomo di oggi è saturo e nauseato di “riformette” di leggine e di riforme che assomigliano tanto alla “toppa apposta al vestito logoro” o al “vino nuovo in otri vecchi”. Sono soluzioni che anziché risolvere i problemi finiscono per aumentare lo scoraggiamento, la nausea e la disperazione sociale.

Famiglia Cristiana – spero più per motivi ideali che per un’operazione di marketing – sta allegando ogni settimana alla rivista il messaggio vivo e palpitante, ricco di coraggio e di speranza, dei maggiori profeti del nostro tempo, da Gandhi a Papa Giovanni, da Martin Luther King a Madre Teresa di Calcutta… Ogni volume, che è pressoché donato, rappresenta una sorgente fresca e viva, la “fontana del villaggio”, in cui ognuno può trovare risposta ai bisogni più veri del suo spirito.

Al momento in cui butto giù queste note, ho tra le mani il grosso volume di un’autobiografia di Madre Teresa di Calcutta. La sua testimonianza di amore assoluto, disinteressato, alle creature fallite, sommerse dall’egoismo e dalla prepotenza del nostro tempo, mi mette in crisi e, quasi prendendomi per il bavero, mi fa capire che solamente questo tipo di amore potrà salvare l’uomo dal baratro del nichilismo.

Sono quasi tentato di dire ai miei fedeli: «Ascoltate le voci forti, i messaggi luminosi di questi uomini di Dio, piuttosto che i miei sermoni stinti e di corto respiro!».

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