E’ tempo di chiedere coerenza alle istituzioni e alla politica!

Qualche tempo fa la Lega ha stuzzicato “il Colle” a motivo delle auto blu. La difesa d’ufficio è stata piuttosto maldestra ed ipocrita in quanto si disse che le auto non erano quaranta, ma trentacinque e si soggiunse che solamente quattro auto blindate di grossa cilindrata erano riservate al presidente ed erano quattro per ovvii motivi di manutenzione. Aggiungendo poi, con faccia tosta, che erano a disposizione del presidente altre tre o quattro automobili, ma erano auto di rappresentanza.

Sono discorsi evidentemente che non posso e non voglio accettare. Io ho una Punto usata e vivo fin troppo bene; ora poi che me l’hanno riverniciata, mi vergogno perfino a muovermi con un’auto troppo di lusso.

Un tempo invitai pubblicamente il nuovo Patriarca, che era Albino Luciani, di fare il suo ingresso in diocesi in Cinquecento perché a quel tempo viaggiavo anch’io in Cinquecento. Il presidente Napolitano è un uomo come me, il servizio che adempie nella società è diverso dal mio, però non è certamente più nobile. Allora perché deve avere a disposizione sette o otto macchine?

Ho sentito che Napolitano ha fatto dire, in maniera ufficiale, che il Quirinale, a motivo della crisi, ha tagliato – mi pare – centocinquanta milioni di euro. Bene! Perché non l’ha fatto fin da subito, se poteva vivere e fare il presidente anche senza tutto quel denaro? Se adesso lo fa, poteva quindi farlo anche prima!

Napolitano è notoriamente un uomo di sinistra, quindi dovrebbe essere dalla parte dei poveri. S’è mai domandato se i contadini e gli operai dei quali è presidente possono vivere senza tutte quelle automobili e possono privarsi di tutti quei milioni a motivo della crisi? Cosa direbbero i mestrini se io viaggiassi in Ferrari? Avrebbero un miliardo di motivi per criticarmi e non aver fiducia! Perché io e i sessanta milioni di italiani dovremmo aver fiducia e rispetto per un presidente che “predica bene ma razzola male?”

Soggiungo che questi discorsi io li ho fatti anche per i capi della mia “congregazione” perché questi discorsi valgono per tutti.

Credo che sia tempo che noi italiani parliamo chiaro con i nostri rappresentanti, chiediamo un minimo di coerenza, oppure li copriamo con tutto il disprezzo possibile. Solamente la coerenza e la testimonianza sono i segni di onestà morale che meritano rispetto, tutto il resto è solamente ipocrisia che va smascherata senza reticenza alcuna.

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