Va perdendosi la voglia di porsi domande esistenziali

Abbastanza di frequente mi capita di entrare in crisi perché non riesco a comprendere certe posizioni che sono assunte dalla cultura del nostro tempo. Non capisco quando certi valori e certi principi sono superati da un punto di vista razionale e quando invece anche in questo campo del pensiero le posizioni ideali e il modo di pensare subiscano le variazioni della moda.

Fino a pochi anni fa si diceva che il pensiero corrente era determinato dall’esistenzialismo, ossia l’importante è vivere senza faticare a porsi tanti problemi. Ora invece i pensatori più noti, che un tempo erano chiamati filosofi, affermano che la vita galleggia, mantenendosi a galla sopra un pensiero e delle verità “liquide”, ossia morbide, adattabili. Comunque pare che tutti siano d’accordo nell’affermare il superamento della metafisica e quando si parla di questa visione della vita, la stragrande maggioranza di chi si pone qualche problema sull’interpretazione della vita ritiene la metafisica, cioè la possibilità di scoprire dei valori assoluti, come un’anticaglia da destinare alla soffitta o alla rottamazione.

Questa “moda” di pensiero – almeno io la ritengo tale – mette in crisi tutto l’impianto del pensiero cristiano, perché si nega alla ragione d’avere strumenti validi di indagine per arrivare a verità certe per tutti e sempre.

Un tempo la gente, anche la meno colta, si poneva la domanda: “Esiste Dio e chi è Dio? Che senso ha la vita, da dove vengo, che cosa ci sto a fare a questo mondo, dove sto andando?” Sono convinto che se salta questo impianto mentale salta tutto e allora si che l’uomo galleggia in balia degli eventi casuali ed insignificanti, finché non va a fondo nel mare sconfinato del tempo.

Io sarò superato finché si vuole ma ritengo che se salta la convinzione che l’uomo possa arrivare a verità certe, magari con fatica, magari non con precisione assoluta, l’uomo sia destinato ad andare alla deriva finché le onde non lo depositano sulla battigia come un relitto. Io ho ancora la pretesa di pensare che l’uomo debba porsi le domande antiche su Dio, sulla vita, sull’oggi e sul domani e che possa arrivare a qualche certezza che dia razionalità e significato alla propria vita.

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