Io in verità non ho mai troppo apprezzato né invidiato quella gente che afferma d’aver scoperto una teoria, un’associazione o una qualche soluzione così appagante e risolutiva da non aver più dubbi, più incertezze e di aver quasi incontrato finalmente la verità e il bene assoluti.
Già in passato ho confidato a questo diario, a cui affido il bello e il brutto della mia vita, che andando a visitare le famiglie della parrocchia, ho incontrato un “parrocchiano” che non conoscevo e che era, come seppi in seguito, un “vescovo” dei testimoni di Geova. Questo signore “attaccò immediatamente bottone” per convincermi della bontà della sua fede.
Inizialmente, con cortesia, cercai di obiettare, in difesa delle mie convinzioni religiose, ma lui diventava via via sempre più perentorio nelle sue affermazioni, tanto che ad un certo momento gli chiesi: «Ma lei pensa di possedere tutta la verità?» E lui, pronto, rispose: «Si!». «Allora, risposi io, credo che non abbiamo più niente da dirci, perché io sono un povero mendicante della verità, e quando ne scopro anche solamente qualche stilla, sono enormemente felice!»
Tanta gente si rivolge a me con una fiducia disarmante che mi mette in imbarazzo e in crisi, ponendomi domande sui problemi più importanti della vita, supponendo che, per il fatto che io sono un prete, abbia una risposta sicura e pacifica per tutto. Magari fosse vero! Però posso affermare tranquillamente che sull’esistenza di Dio non ho proprio dubbi. Lo cerco ogni giorno battendo i sentieri impervi della verità, dell’amore e della bellezza, convinto che ogni passo, seppur minimo che compio in questa direzione, mi porta ad una conoscenza più approfondita ed entusiasmante del mio Signore.
La fede mi dona la certezza della presenza misteriosa, ma ineffabile, del Padre, del Creatore, mi fa sentire meno solo e alla deriva nella mia fragilità, mi sento amato ed avvolto da questo amore che si manifesta nel respiro della vita, mi dà la dolce serenità che qualcuno mi attende con l’amore del Padre della parabola in fondo a quella strada in cui non c’è il buio di una notte cupa e misteriosa, ma la porta aperta sulla luce.
Ogni giorno ringrazio il Signore per il dono della fede, che reputo il dono più grande tra gli innumerevoli doni che Egli mi ha fatto.