Una truffa da Internet

Negli ultimi anni del mio servizio pastorale come parroco, avendo intuito come l’informatica l’avrebbe fatta da padrone nei rapporti umani, ho tentato di accostarmi al computer, nonostante la mia veneranda età. Alle prime difficoltà ho voluto illudermi che non avevo proprio tempo per addentrarmi nel linguaggio che la gente, ma soprattutto i giovani, usano comcomunemente. Allora rimandai la decisione per quando sarei andato in pensione, ma di fronte alle prime difficoltà, mi ingannai una seconda volta dicendo che avrei realizzato di più continuando ad usare la mia amata biro.

Da questi antefatti si capisce che la posta via internet, le e-mail e tutte le diavolerie del genere, portano il mio indirizzo, ma giungono nel computer di suor Teresa e lei sfoglia la “posta”.

Qualche giorno fa lei si è precipitata a casa mia con un foglio in mano appena stampato nel suo computer, ma a me indirizzato: «Don Armando, ha vinto quasi un milione di euro, da una lotteria internazionale è stato estratto il suo nome»! Lessi, con comprensibile avidità la notizia, scritta in un brutto italiano; in verità si trattava di 950,210 euro, che avrei ricevuto in contanti una volta sbrigata una serie di adempimenti.

La notizia era troppo bella per essere vera, ma desideravo illudermi che finalmente avrei avuto una buona base di partenza per il “don Vecchi cinque”. Anche in passato, in momenti difficili per le mie finanze, m’ero illuso che il Signore non potesse che aiutarmi, data la causa nobile, per cui chiedevo la grazia e perciò tentai due o tre volte all’Enalotto, ma il Signore pare che non ci sentisse da quell’orecchio.

Tornando alla vincita, telefonai al mio tecnico specializzato in telematica, Gabriele Favrin, il quale, impietoso, mi disse: «Don Armando, si tratta di una bufala, non ascolti, perché perderebbe tempo e soldi!» “Ai periti in arte si deve credere” dicevano i romani ed io ho creduto al mio collaboratore esperto e fedele.

Riprendendo così la vecchia strada, che non mi ha mai tradito: lavoro, risparmio fino all’ultimo centesimo, vita sobria, coerente. Questa strada m’ha portato a delle splendide realizzazioni, che mi sono costate anche sacrifici, ma mi hanno dato anche delle grandissime soddisfazioni.

Mi resta però nell’animo la sensazione di sporco, di imbroglio, perpetrata da gente senza scrupoli disposta a tradire pure la loro madre pur di arraffare denaro. Mi sono inoltre sorpreso perché, pur avendo più di ottant’anni, mi sono lasciato ingannare dal canto delle sirene, pur sapendo fino dai lontani tempi del ginnasio, quanto sono ingannevoli le sirene.

NdR: don Armando è stato contattato dagli autori di questo tipo di truffa. Raccomandiamo attenzione anche ai lettori!

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