Le preghiere del nostro tempo

Ormai da tre anni sto curando l’edizione di un opuscolo mensile che ha come titolo di copertina “Sole sul nuovo giorno”. Nella sostanza si tratta di un’antologia di pezzi d’autore noti o meno noti, ma che hanno in comune la capacità di un forte impatto sulla coscienza del lettore. Li pubblico con la speranza che i miei concittadini, aiutati da questi scritti, densi e forti, prendano posizione di fronte agli eventi quotidiani.

Raccolgo questi brani tra le mie letture vagabonde dei periodici e dei volumi che mi capitano sottomano. Quando verso il 20 del mese il signor Novello, che riordina e impagina, stampa questo periodico, rivedo il risultato di una scelta e di un lavoro fatto molto tempo prima, per cui anch’io sono sottoposto all’impatto esistenziale che spero coinvolga i lettori.

Ultimamente mi sono accorto che molti di questi “pezzi” sono scritti a mo’ di preghiera, tanto che con piacere leggo queste pagine insolite, ma sempre ricche. E mi sono accorto che queste “preghiere” del nostro tempo sono preghiere esistenziali. M’è parso che l’uomo moderno, piuttosto che lasciarsi andare ad espressioni di contemplazione, è alla ricerca di una preghiera che abbia come corde di violino i fatti del vivere quotidiano, dei rapporti con gli uomini piccoli, piccoli e grandi.

Ho la sensazione che le parole e i sentimenti espressi tendano a voler manifestare col vivere di ogni giorno la riconoscenza, la richiesta di perdono, l’impegno a fidarsi del Padre e vivere in pace con i fratelli.

La preghiera più autentica, e quindi quella più gradita al Signore, è quella scandita con i fatti, le scelte e i comportamenti più conformi alla volontà del Padre.

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