Il lunedì e il venerdì mi sento un po’ dipendente dalle Messaggerie venete, perché sono i due giorni in cui mi sono assunto il compito di rifornire di giornali “i chioschi” dell’Ospedale dell’Angelo. In assoluta autonomia dalla filiera della pastorale ospedaliera, e da essa inosservato ospite, porto centinaia di copie de “L’incontro”, de “Il sole sul nuovo giorno”, delle “Principali preghiere e verità della nostra fede” e del volume “L’albero della vita” che riguarda l’esperienza del lutto, letta dall’angolatura della fede.
Comincio col grande espositore posto sulla parete esterna della cappella, caricandolo per ben due volte la settimana delle variopinte copertine dei periodici dell’editrice de “L’incontro”. A me piace l’ordine e la simmetria, per cui l’espositore lo concepisco come una tela dipinta “alla De Chirico”. Passo poi al primo piano, ove scarico “la buona stampa” nei banconi vicini alle sedie in cui sostano i pazienti in attesa che il loro numero compaia negli schermi appositi per la visita.
Ormai ho acquistato il monopolio degli spazi, perché tutta la concorrenza laica e soprattutto quella religiosa è assolutamente scomparsa dalla scena; in verità quest’ultima non è mai stata purtroppo presente.
Infine scendo al tormentato ed affollato Pronto soccorso, ove carico un piccolo espositore. Quindi prendo la mia “Punto”, pago il biglietto, perché mi è stato concesso questo “favore”, ed imbocco la strada che passa davanti alla sempre deserta stazione ferroviaria. Alla prima svolta a sinistra non manco mai di dare un’occhiata al campo arato di fresco, ove doveva sorgere la struttura di accoglienza per i famigliari degli ammalati, a somiglianza di quanto avviene ad Aviano, Padova, Belluno e tanti altri ospedali d’Italia.
Povero “Samaritano”!, così l’avevo chiamato il progetto relativo.
Presto sul campo arato spunterà il granturco, ove Cacciari, Padovan, Vecchiato e tutta la “compagnia cantante” mi avevano promesso il terreno prima, e poi perfino la struttura costruita. Un’altra delusione della politica e dell’amministrazione civica veneziana! Tanto fu grande la Serenissima, altrettanto è piccola la Venezia dei nostri giorni. L’offerta furba e vuota di Causin è ora vuota ed incolta, quella di Cacciari è invece arata.
Guardando questi due appezzamenti dei miei sogni mi viene perfino da pensare che la delusione sia stata provvidenziale, perché pare che siano ormai così pochi gli ammalati che vengono da lontano, ma anche da vicino, che il “Samaritano” sarebbe un buco nell’acqua.
Ricordo un giorno , al Don Vecchi , con un brutto raffreddore,un pò di febbre e il suo PROGETTO..il Samaritano.!
Il terreno di CAUSIN..l’intressamento e l’impegno del l’Assessore..SIMIONATO..e..le garanzie di Massimo Cacciari.
Si era dimenticato il raffreddore..e..rifiutava le infusioni calde si Suor Teresa.!
Dopo poco tempo,- ed era vero,-quando tutto sembrava procedere nel verso giusto..(Comune..Sanita’..permessi..autorizzazioni..)^ come si dice al mercato..^I CONTI si fanno MARCHESI^e..il cielo comincia ad annuvolarsi.!
Il solito..bla..bla..bla..e..il..SAMARITANO..trasvola..altrove.!
E..CAUSIN.?.e..SIMIONATO?..e..CACCIARI..e..la..ASL..?
..meglio..occuparsi di CAMPALTO.!
..intanto..il..centro polifunzionale per ANZIANI..avrà ..forse..un..occhio di riguardo..per gli anziani di Don Armando.!
Gli Amministratori..2011..sempre..Simionato..con Cacciari..sostituito da ORSONI..sapranno come..placare..il dispiacere di Don Armando..che..però..ancora..non desiste.!
E adesso dopo Campalto..MARGHERA..e..??..non mancheranno..MONUMENTI di don Armando..da..INAUGURARE..!
..tutti..rigorosamente..documentati..dal..GIORNALINO di Don ARMANDO..come..sempre!
LuigiAUGELLO