Nota della redazione: come tutti i post di questo blog, anche queste note di don Armando risalgono a svariate settimane fa.
Chi non guarda con sempre maggior preoccupazione gli sviluppi tragici della centrale nipponica? Inizialmente pareva che fosse sotto controllo, ma ogni giorno che passa aumenta l’incubo di un disastro nucleare.
Ad un quarto di secolo di distanza i bambini di Cernobil ritornano ancora ogni anno nelle nostre terre per disintossicarsi respirando “l’aria buona” della nostra città.
Il nucleare presenta ancora oggi dei grandi pericoli e pare che la scienza non sia ancora in grado di controllarlo con sicurezza. Non è detto però che le altre fonti energetiche, quali il carbone, il petrolio siano tanto meno innocue; forse i danni che recano sono meno appariscenti, ma altrettanto letali.
Ricordo il primario di pneumologia del vecchio “Umberto I”, che in una conferenza al Laurentianum forniva i dati delle polveri sottili o meno, prodotte dalle industrie di Marghera, dalle automobili e dalle caldaie di riscaldamento, che si contavano a Mestre a decine di tonnellate ed erano capaci di corrodere perfino le lamiere delle carrozzerie delle automobili; figurarsi quindi quali danni arrecano ai polmoni, ben più fragili di quelle lamiere!
In questa situazione davvero drammatica, tutti cercano le alternative, ma quasi nessuno, se non la Bibbia, ha il coraggio di dire che bisogna vivere più sobriamente se vogliamo tutelare la nostra salute. Chi forza il disegno di Dio e l’ordine della natura, fatalmente va verso l’autodistruzione.
Ricordo sempre una sentenza quanto mai saggia: “Dio perdona sempre, l’uomo qualche volta, ma la natura mai”. Il rimedio unico ed efficace per vivere una vita più sicura è quello di rispettare il progetto sapiente di Dio nel creato.