A volte mi capitano degli incontri che non soltanto mi sorprendono, ma che mi risultano quanto mai graditi ed incoraggianti.
Un tempo vi erano dei lavori che si chiamavano “servili” perché destinati solamente alla servitù, quale il cambiare l’acqua ai fiori, scopare la chiesa e cose del genere. Qualche giorno fa me ne stavo tutto intento a pulire le ceriere dalle sbavature delle candele votive, perché nella mia vita di prete vi sono i momenti sacri e sublimi, ma anche quei lavori “servili”, quando mi si avvicinò una signora di aspetto ancor giovanile che, senza tanti preamboli, mi ringraziò per il consiglio che le avevo dato.
In verità non ricordavo né la signora né tanto meno il consiglio. Questi incontri con persone che pensano che io le conosca mi capitano di frequente, però succede che io, fortunatamente, incontri sempre tanta gente. Poi mi capita di parlare ad assemblee più o meno numerose, ma mentre il mio volto è al centro dell’attenzione, io che poi parlo quasi sempre ad occhi chiusi, vedo solo i visi indistinti dei fedeli. Da ultimo sono ormai anche un po’ smemorato, così mi succede che non ricordo nulla.
Senza “scoprirmi” troppo riuscii a intuire che questa signora non aveva figli, era rimasta precocemente vedova e per di più era andata in pensione, trovandosi così il vuoto davanti. Di certo le avevo suggerito di dedicarsi agli altri mediante qualche gruppo di volontariato. Da sempre sono convinto che una persona non può vivere per nulla, non può lasciare inaridire il suo cuore e buttar via la sua ricchezza umana per cose futili ed effimere.
Quella signora mi ha ascoltato e per di più m’è venuta a dire che era contenta! Il grazie di questa cara “sconosciuta” m’ha fatto molto bene perché mi aiuta a trovare il coraggio di proporre ancora soluzioni positive.
Una volta ancora Gesù ha ragione quando ci invita a seminare sempre e generosamente, perchè prima o poi una semente trova il terreno buono che la fa fruttificare al trenta, sessanta e perfino al novanta per cento.