Ancora bellissimi gesti di solidarietà per il Don Vecchi di Campalto

Per motivi di ordine pastorale ho conosciuto lo zio di un giovane parrocchiano di un tempo, molto fragile ed un po’ svitato, per il quale, per quanto abbia invocato l’aiuto del cielo e della terra per dargli una mano, mi beccai una diffida tramite un avvocato che mi invitava a non occuparmi della vita del suo protetto.

Dall’incontro casuale con questo signore, al quale avevo chiesto aiuto per aiutare il nipote e al quale era giunta, come a me, la diffida dell’avvocato, è nata, prima, una conoscenza superficiale, poi pian piano, un rapporto di stima e di amicizia.

Un giorno egli mi si presentò al “don Vecchi” per donarmi un bellissimo Cristo in terracotta; in seguito mi regalò pure un san Francesco ed infine, avendo sentito che io avrei sognato una Madonna in terracotta da porre all’ingresso del “don Vecchi” di Campalto, mi portò pure un bozzetto che si rifà ad opere del Medioevo, in cui si scorgono, sotto il mantello aperto, i fedeli in preghiera. Qualche giorno fa individuammo assieme la parete ove collocare questa terracotta grande due metri per un metro.

Sono stato assai felice nel vedere con quale entusiasmo questo artista, Enrico Da Venezia, ha offerto la sua collaborazione per rendere più signorile ed accogliente la nuova struttura per anziani. Come sono altresì felice perché la città mi pare sempre più coinvolta in questa avventura solidale; ne fanno testimonianza le offerte settimanali, i quadri e i mobili che ci giungono per arredare il “don Vecchi 4”.

La macchina della solidarietà è un po’ legnosa e pesante da mettersi in moto, ma se trova un volano che le faccia fare i primi giri, essa finisce per funzionare a tutto vapore.

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