Sono sempre più innamorato della mia comunità. Con alcuni fedeli ci incontriamo ogni giorno per la preghiera comune, mentre tutti gli altri li incontro per l’Eucarestia del giorno del Signore che diventa il cuore e il momento più ricco della nostra fraternità e della calda amicizia.
Col tempo si è aggiunto al denominatore comune nell’ascolto della Parola di Dio, della lode al Signore e della frazione del Pane di vita, pure un ricco sentimento di simpatia umana. Nei nostri incontri s’avverte sempre il calore della nostra comunione e l’entusiasmo di avere la gioia di incontrare il Padre comune e i fratelli.
Per i fedeli della mia piccola comunità della “Madonna della consolazione” parlare di precetto festivo sarebbe usare un termine estremamente riduttivo, perché da noi c’è sempre l’attesa e la gioia di ritrovarci.
Io, ripeto, sono letteralmente innamorato della mia comunità, tanto da essere pure geloso ogni volta che mi sembra che manchi qualcuno!
Ho letto, molto tempo fa, un bellissimo volume che parlava della Chiesa come comunità di credenti, di fratelli e di figli di Dio. Di questo volume ricordo benissimo l’entusiasmo e la gioia con cui si parlava della Comunità di Cristiani fondata da Cristo, ma soprattutto ricordo il titolo: “La sposa bella”.
Il Signore m’ha fatto l’immenso dono di farmi incontrare ed innamorare pazzamente della mia sposa bella. Non è vero che la vecchiaia non è più un tempo per amare, anzi in questa “stagione” l’amore diventa più tenero, più delicato ed essenziale. Ogni volta che io incontro la “sposa” della mia vecchiaia il mio cuore batte forte forte e ringrazio Iddio d’avermi fatto un dono così bello anche per la mia tarda età.