Più volte ho fatto pubblica confessione di essere un apolide a livello politico, talvolta poi, vedendo comportamenti sempre più deludenti e prese di posizione arroganti, insulti impietosi o il ricorso ad “armi improprie”, dovrei confessare di essere perfino “disperato”. Mi sono addirittura sorpreso a pregare il Signore che mi facesse la grazia di prendere una cotta per un partito, di infatuarmi di un personaggio politico, per avere almeno la falsa illusione di aver trovato un appiglio che regga. Niente! Proprio niente!
Quando comincio a guardare con gli “occhiali buoni” non scopro che prepotenza, arroganza, attaccamento alla sedia, volontà assoluta di primeggiare, incoerenza a tutti i livelli di un tatticismo furbesco ed interessato che non ha proprio nulla a che fare con le qualità di un capo, che deve guidare soprattutto con la vita e non con le chiacchiere.
Spesso invidio amici e concittadini che sono ancora dei politicamente “credenti”. Tutto questo vale per i politici, ma anche per tante altre componenti della nostra società e soprattutto del nostro Paese che non sto a citare solo per carità cristiana. Girando gli occhi attorno, preti compresi, mi pare che si “salvino” solamente i vigili del fuoco e la polizia stradale!
In questi giorni fortunatamente m’ha dato una mano un pensiero di Madre Teresa di Calcutta, donna che se ne intendeva di “poveri uomini”, il cui pensiero ho trovato nel mensile “Sole sul nuovo giorno”. Diceva la vecchietta di Calcutta: «Io non sono che una povera e piccola goccia d’acqua, ma il grande oceano è formato da piccole povere gocce d’acqua».
Mi sono ripreso riproponendomi di condurre la mia piccola guerra personale, nonostante tutto! Credo che i testimoni autentici l’abbiano sempre pensata così. Infatti il mio maestro, don Primo Mazzolari, ne “L’impegno con Cristo”, scrive: “Come la primavera comincia col primo fiore e la notte con la prima stella, così il mondo nuovo comincia quando uno decide di essere una “creatura nuova”: Dono perciò a tutti questo antidoto contro la disperazione.