Come tutti gli italiani, ho partecipato con passione e preoccupazione alla vicenda della Mirafiori della Fiat. E penso, come tutti gli italiani, che sia stato giusto tirare un sospiro di sollievo alla notizia che la maggioranza, seppur sparuta, ha votato per il contratto. Col tasso di disoccupazione che incombe sul nostro Paese, l’aggiungersi di nuove decine di migliaia di disoccupati non era proprio una prospettiva allettante.
Più di una volta avevo ascoltato la pacatezza e la saggezza di Bonanni, che era per il si, e del capo della Fiom che era invece per il no. Le argomentazioni dell’uno e dell’altro erano quanto mai stringenti, tanto che, ascoltando il primo, d’istinto mi veniva da parteggiare decisamente per la sua tesi, però poi, ascoltando il secondo, mi veniva da concludere che neanche lui aveva tutti i torti.
Ben s’intende io ho tifato in maniera appassionata per Bonanni, però non me la sento neppure ora di condannare totalmente Landini. Questa diatriba mi ha fatto venire in mente due ricordi.
Uno lontano: la giornalista milanese Lidia Menapace, simpatizzante per la sinistra, che in una conferenza al Laurentianum – eravamo ancora ai tempi di Stalin – dichiarò che in Russia c’era lavoro per tutti e che gli operai non erano sfruttati dai padroni. A chi le fece osservare che essi non si ammazzavano per lavorare e che producevano poco, essa rispose: «Ma non c’è alcun comandamento che stabilisca che uno debba ammazzarsi di lavoro!» Probabilmente ella sognava il “Paradiso” in terra, e non teneva conto delle leggi ferree dell’economia e del mercato, per cui solamente chi produce di più e a minor prezzo, guadagna e crea benessere.
L’altro modo di vedere il problema del lavoro mi viene dalla confidenza con un amico, che solitamente ha mille impegni e mille occupazioni, il quale mi ricordò che sua nonna ripeteva spesso e con convinzione: «Nessuno è mai morto di lavoro!» La nonna del mio amico probabilmente non era convinta che neppure “l’inferno si trova qui in terra!”
Mi è facile concludere con i nostri avi, i romani: “In mezzo sta la virtù!” Credo però che dovranno passare forse secoli o millenni perché riusciamo a trovare il giusto equilibrio. Nel frattempo prego perché la Fiat e la Fiom raggiungano almeno un compromesso!