Le parole non dette

Recentemente la televisione ha mandato in onda un film che mi ero proposto di vedere, ma che poi – non so per quale motivo – mi sono lasciato scappare. La suora, che l’ha visto, m’ha detto che era molto bello. Io però sono stato attratto dal titolo che accennava ad un tema che il mio ministero specifico mi sollecita ad affrontare personalmente per parlarne ai fedeli che partecipano al commiato che si celebra nella mia chiesa tra i cipressi.

Il titolo che mi ha incuriosito era questo: “Le parole non dette”. Questo argomento è sempre stato per me un problema di scottante attualità, perché essendo di carattere riservato, tinto di fondamentale timidezza e forse di un pizzico di poca propensione a manifestare i miei sentimenti, finisco per non dire quasi mai quelle parole di affetto e di tenerezza che butterebbero un ponte levatoio nei riguardi del prossimo con cui vivo o che comunque incontro e faciliterebbero quella comunione calda e profonda con le persone con le quali condivido la mia vita.

Questo problema è stato poi quasi esasperato dalla lettura di una serie di considerazioni di un poeta latino-americano, colpito da tumore, il quale scrive: “Se questo fosse l’ultimo giorno della mia vita, direi alle persone che mi sono care ….” e giù una serie di parole tenere e care.

Quando prendo la parola durante i funerali, spesso ripeto: «Avverto che voi chiedete cuore e parole per dire al vostro congiunto che vi lascia “grazie, ti voglio bene, ti chiedo perdono, ti debbo molto” ed ogni volta mi pare di coinvolgere e di dare voce a sentimenti non manifestati che costituiscono motivo di rimpianto e perfino di rimorso.

E’ da tanto che mi riprometto di dire le parole che sarebbe bello dire, che farebbero felici le persone alle quali sarebbero rivolte, ma che farebbero pure molto felici anche chi le dice. Al funerale però questo suscita solamente rimpianto, spero tuttavia che queste riflessioni, fatte a voce alta, aiutino me e i miei fedeli a pronunciarle con più frequenza e con più calore nei tempi nei quali è possibile dirle.

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