Il piccolo mondo in cui vivo non posso definirlo un Paradiso terrestre, né il Paese del Bengodi o la Terra promessa, perché anche dalle nostre parti ci sono beghe, arrivismi, gente disimpegnata, critiche e pettegolezzi, ma tutto sommato si tratta di “peccati veniali”. Va bene che, vecchi come siamo, anche se volessimo fare bagordi non ne avremmo la possibilità, ma comunque la vita scorre tranquilla, perfino troppo.
Al “don Vecchi” trionfano indisturbati il riposo, il sonno e il dolce far niente. Quando però, di buon mattino, apro il giornale, ho l’impressione che una marea di fanghiglia entri in ogni fessura dell’anima e soltanto i titoli o fanno rabbrividire o, peggio ancora, stomacare. Delitti, ruberie, imbrogli di ogni genere, corruzione, immoralità a tutti i livelli della società, ma soprattutto nelle classi più alte, tra i politici, gli operatori finanziari, l’amministrazione pubblica, la magistratura, gli industriali e tutti con le relative corporazioni.
Qualche giorno fa ho incontrato una persona che conoscevo e che si ritiene “informatore sui fatti”, che me ne ha raccontate di ogni sorta di imbrogli e di immoralità. Il peggio poi, e quello che mi ha turbato di più, è stato che con grande sicumera mi ha parlato delle malefatte di “Comunione e Liberazione”, dell'”Opus Dei”, dello Ior, di cardinali di grande prestigio.
Credo che la bomba atomica o quella all’idrogeno non potrebbero creare nel mio animo una maggiore devastazione di questi discorsi. Spero che queste affermazioni siano solamente esagerazioni esasperate dalla passione politica ma, fossero anche vere, io ho deciso di stare dalla parte degli ultimi e di spendermi giorno per giorno e situazione per situazione, per aiutare chi sta peggio. Spero che questo mi salvi dalla disperazione sociale.