Mi pareva impossibile che quest’anno gli studenti, all’inizio dell’anno scolastico, non scioperassero, protestando contro qualcosa!
Quest’anno gli studenti ce l’hanno con la Gelmini per la riforma della scuola, ma mi domando: “Sono cinquant’anni che all’apertura della scuola vedo gli studenti protestare per qualcosa, ogni anno riescono a trovare un motivo per farlo!” Sono quindi giunto alla conclusione che, come ogni anno verso Natale scoppia l’influenza, ogni anno con un nome diverso – ma sempre di influenza si tratta – così ad ogni apertura dell’anno scolastico, gli studenti o risentono del risucchio delle lunghe vacanze, o faticano ad affrontare i ritmi per forza regolari delle lezioni. Sta di fatto che immancabilmente, sotto ogni governo e con tutti i ministri che via via si sono succeduti, ogni anno ho visto folle di studenti, ragazzi e ragazze, rubicondi e vestiti alla moda che, in maniera tanto goliardica e per nulla seria, con grida truci ed altisonanti, hanno manifestato perché la scuola che essi stessi rendono sempre meno seria, si rinnovi, illusi di poter crescere culturalmente, impegnandosi sempre meno a tutti i livelli (tanto i loro padri provvedono ad imbandire la tavola ogni giorno!).
Quest’anno, ma non è il solo, alla protesta festaiola degli studenti, s’è aggiunto il dramma dei precari che, per l’impreparazione di certuni e la demagogia di tutti gli uomini dello Stato, si sono inseriti a decine e decine di migliaia nel limbo del precariato, composto di insegnanti né carne né pesce.
Io non so se la Gelmini abbia ragione, non sono documentato, ma credo che comunque abbia ragione di tener duro; ormai da troppo tempo e per colpa di troppi, la scuola non educa, non passa valori, non insegna a vivere e lavorare con serietà.