Non beneficienza ma solidarietà!

Qualche tempo fa ho manifestato la mia indignazione nei riguardi di un “confratello” che, pur avendo nella sua comunità una organizzazione caritativa e pur sapendo che io sono pensionato e non svolgo più alcuna funzione specifica nel campo della solidarietà nella Chiesa veneziana, mi mette in imbarazzo inviandomi qualche “povero” con il consiglio “solamente don Armando ti può aiutare”. Ci sono però delle buone donne che non hanno assolutamente questa perfidia, che meno che meno hanno la più pallida idea su quello che faccio al “don Vecchi”, le quali, spinte dallo zelo e dal desiderio di far del bene, suggeriscono spesso a chi si trova in difficoltà di venire da me per avere aiuto.

E’ vero, al “don Vecchi” in quattro anni abbiamo creato un polo caritativo che non ha eguali né a Mestre né nell’intera diocesi, una organizzazione quanto mai efficiente, supportata da una dottrina precisa ed innovativa che tenta di fare da volano alla solidarietà cittadina, tanto da far maturare una nuova cultura nei rapporti tra concittadini. Il principio fondamentale è che solamente la solidarietà può risolvere il problema del bisogno e che anche i poveri debbono e possono aiutare i più poveri.

Sono straconvinto che non ci siano nel patriarcato “agenzie solidali” alle quali ricorrono tanti bisognosi quanti vengano ogni giorno al “don Vecchi” e non ci siano altri gruppi di solidarietà che forniscono un volume di aiuti quanti sono forniti ogni giorno al “don Vecchi”.

Però da noi ognuno deve concorrere con un contributo, seppur quasi solamente simbolico, per chi è ancora più povero, perché convinto che solamente la cultura e la prassi solidale matura la nuova civiltà. Questa dottrina sta già producendo i suoi frutti, infatti i principali finanziatori del nuovo centro di Campalto sono: le associazioni di volontari “Vestire gli Ignudi”, “Carpenedo solidale” e la “Fondazione Carpinetum”, che aiutano chi ha bisogno e nel contempo gli chiedono un contributo seppur minimo, per chi è ancora più povero.

Il termine beneficenza al “don Vecchi” è assolutamente bandito per far posto al nuovo: solidarietà!

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