I romani, nel loro pantheon, fra le tante altre divinità, avevano la statua di Giano bifronte. Un tempo pensavo che questo dio trovasse spazio nella fantasia primitiva di un mondo mitologico, mentre ora trova spazio soltanto nel mondo della fantasia e della favola.
Oggi però non butterei via del tutto la statua di Giano bifronte, che ci ricorda che la realtà ha sempre due facce. Al tempo di Guareschi, “il padre” di don Camillo e di Peppone, era abbastanza consueto leggere “visto da destra” e “visto da sinistra”, due versioni dei fatti diverse e molto spesso perfino contrapposte. Erano però i tempi in cui discutevano di politica non solamente deputati, senatori, segretari di partito – che fanno i politici a busta paga con redditi astronomici – ma anche la povera gente. Oggi, mi par di aver capito che è bene non dimenticare del tutto Giano bifronte e il “visto da destra e da sinistra”, perché molto spesso i mass-media di una tendenza o di un’altra sono così persuasivi che finiscono per condizionarti in maniera determinante.
Fino a qualche giorno fa ero convintissimo che avessero torto magistrati, giornalisti e sinistra nell’insistere sulle intercettazioni telefoniche esasperate.
A supporto di questa convinzione adducevo il discorso della privacy, del costo milionario e del fatto che Stati Uniti, Francia, Germania ed Inghilterra non raggiungevano il numero di “guardoni” delle intimità degli italiani, pur avendo una giustizia più funzionante della nostra; sennonché un amico che stimo e a cui voglio bene, mi ha fatto osservare l’altra faccia di Giano bifronte, dicendomi che in Italia c’è meno senso dello Stato, che gli italiani sono per tendenza atavica trasgressivi e che l’intreccio tra mafia, affari e politica è molto più forte che in altri Stati per cui c’è necessità di un’indagine più costante e più intensa. Di fronte all’onestà intellettuale dell’amico non potevo che prender atto della complessità del problema, motivo per cui, nonostante siano passati quasi duemila anni, non sarà male che mi ricordi che la realtà non ha solamente due facce, ma più ancora.