Riflettendo sulla magistratura

Un signore mi ha mandato una e-mail piuttosto pepata circa delle mie valutazioni sulla magistratura, valutazioni espresse su “L’incontro” di qualche settimana fa.

Suddetto signore evidentemente condivideva le posizioni della sinistra e in particolare di Di Pietro, che ha fatto della difesa della posizione di una certa magistratura il suo punto di forza e il suo cavallo di battaglia.

Una volta tanto rinunciai alla tentazione della polemica e tentai la strada del dialogo ammettendo i miei limiti e soprattutto dichiarando convinto che pure io sogno una magistratura saggia, discreta e non schierata, ma non vedevo purtroppo ancora realizzato il mio auspicio.

Dopo qualche giorno m’è giunta una risposta garbata in cui s’avvertiva il dispiacere di un intervento angoloso e pungente.
Evidentemente il mio interlocutore s’è trovato nella situazione di aver dato una forte spallata verso una porta totalmente spalancata.

A parte questo incidente molto marginale, la situazione è molto grave per tre motivi: Primo, l’ organizzazione della giustizia è certamente farraginosa e antiquata; secondo, il rendimento, per i motivi più diversi, non è assolutamente vicino agli standard della giustizia non solamente dei paesi europei, ma anche di quelli dei paesi del terzo Mondo, pur essendo, i magistrati, i professionisti più pagati, sono la categoria che rende meno in assoluto; terzo, a motivo delle polemiche da parte dei politici e degli interventi extragiudiziari e spesso apertamente faziosi oggi i magistrati in genere, anche quelli più saggi e operosi, sono meno apprezzati dei pompieri, dei poliziotti o semplicemente dei metalmeccanici che prendono poco più di mille euro al mese.
I politici sono sempre stati poco valutati dall’opinione pubblica, ma i magistrati invece giustamente no.

Un tempo pensavo d’essere una voce isolata e perciò ero preoccupato d’essere, come spesso mi avviene, fuori del coro. Ora però che, pur con parole più compassate, ben oleate ed attente è d’accordo anche il Capo dello Stato, spero che anche la giustizia italiana riprenda quota!

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