Una riflessione per gli ammalati

Qualcuno mi ha accusato di essere stato uno stacanovista, qualcuno ha supposto che lo sia per mettermi in mostra e risultare un protagonista, qualche altro, più benevolmente, ha addebitato il mio impegno al tipo di carattere e di temperamento affidatomi dalla natura e quindi dal buon Dio.

Oltre la questione della vita pastorale della chiesa del cimitero e quella dei Centri don Vecchi, ogni settimana curo l’uscita de “L’incontro”. Ogni 15 giorni, curo l’uscita del “Coraggio” il periodico degli infermi ed ogni mese del periodico “Sole sul nuovo giorno”, un brano di forte impatto emotivo e di pensieri per una meditazione quotidiana.

Perciò la mia mente è in costante movimento per cercare idee, verità, valori e chiavi di lettura della vita e delle problematiche connesse.
Tento di cogliere le verità e le risorse che nascono dalle esperienze che la vita mi offre per offrirle a mia volta ai lettori e ai miei concittadini.

L’ultima esperienza forte di queste ultime settimane è stata certamente per me il ricovero nella clinica universitaria patavina e dell’intervento che ho dovuto subire. L’impatto con queste due realtà è stato certamente forte ed ora, durante questa faticosa convalescenza, sto cogliendone soprattutto gli aspetti positivi per metterli semmai a disposizione del mio prossimo che fortunatamente potrebbe coglierne i lati positivi senza passare per la faticosa ed amara esperienza.

Vorrei scrivere un articolo per “Coraggio” per aiutare gli ammalati a leggere e beneficiare del rovescio della medaglia di un forzato ricovero in ospedale.

Le linee portanti di questo articolo potrebbero essere: 1) La presa di coscienza di quale dono meraviglioso sia la salute. 2) La bellezza nascosta ma vera della vita normale che spesso appare banale e scontata. 3) L’apporto e il ruolo insostituibile che giocano le persone che ci stanno accanto e la cui amicizia ed affetto diamo per scontati. 4) Il valore assoluto della solidarietà di tanti attori della vita sociale, che sola può risolvere le problematiche specifiche della malattia. 5) Il punto fermo rappresentato dalla fede, punto che emerge in tutta la sua ricchezza nel momento in cui l’individuo è più fragile e in balia di forze oscure e sconosciute. Spero che questa riflessione possa aiutare, soprattutto chi è ammalato, a far tesoro della sua esperienza faticosa e difficile!

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