Io sono sempre stato un gran sognatore, mi sono sempre prodigato con tutte le mie risorse perché convinto che sia possibile un mondo diverso e migliore.
Ricordo quasi con un’ebbrezza interiore d’aver partecipato in Piazza San Marco, appena terminata la guerra, ad un discorso di Padre Lombardi, il gesuita che predicò quasi una crociata che aveva come obiettivo “un mondo migliore”.
A quel tempo ero poco più che adolescente e il discorso di questo grande oratore mi entusiasmo al punto che mi pareva che ormai fossimo giunti all’alba di questo sognato “mondo migliore”.
Continuai sempre a sognare nuovi orizzonti per la chiesa, per la società, per la scuola, per i giovani, per le parrocchie per tutte quelle realtà con le quali via via sono venuto a contatto.
Ora mi sono appoggiato su certi uomini di chiesa ora sulle proposte ideali di certi politici ora sulle piccole comunità che ho incontrato e che ho visto crescere come per miracolo, ma sempre ho trovato materiale per accendere il sogno.
Sempre mi è parso che le realtà umane che incontravo scout, azione cattolica, maestri cattolici, gruppi spontanei del ’68, parrocchie ecc. avessero al loro interno delle potenzialità che bastava fossero riattizzate, curate con amore perché fiorissero!
Credo ancora che sia sempre così; gli uomini hanno bisogno di fiducia, di entusiasmo, di amore di incoraggiamento! Non penso più che le riforme fatte a tavolino con norme, leggi, possano cambiare il mondo.
Ho l’impressione invece che pure oggi anche le istituzioni più vecchie, più sorpassate nel tempo possano rinascere come arabe fenici se incontrano uomini di buona volontà, seri, corretti, entusiasti ed un po’ folli che le sollecitino e facciano sprizzare la scintilla che hanno dentro di sé, ma sempre ci vuole la buona volontà, il coraggio e la scelta di spendersi tutti per un ideale positivo.