Una nuova battaglia

Nota della redazione: don Armando questa battaglia l’ha affrontata., qui leggiamo i suoi scritti antecedenti l’intervento. Raccomandiamo a lettori e amici di continuare a sostenerlo con la preghiera!

Gli americani hanno voluto ricordare l’avvenimento che diede una svolta decisiva nella guerra degli alleati contro il 3° Reich, cioè lo sbarco in Normandia con un film grandioso che è stato intitolato “Il giorno più lungo” A ragione fu dato questo titolo perché nelle 24 ore dello stesso sbarco, si svolse un dramma bellico ed umano così intenso e di così grande portata da sembrar che il tempo normale non lo potesse contenere.

La notte che si è conclusa con il suono della sveglia alle 5,30, come ogni giorno, è stata per me la notte più tormentata e certamente la più lunga della mia vita.

Ieri sera il medico ha letto il dischetto della Tac che ho subito qualche giorno fa mostrandomi che “la bestia” come l’ha chiamata il servita padre David Maria Turoldo, che io mi ero illuso d’aver sconfitto mediante la chemioterapia, non era stata uccisa definitivamente, si era soltanto ritirata in un posto del mio organismo strategicamente più difficile da combattere e più nevralgico per la mia esistenza.

Mi sono accorto nella veglia notturna agitata ed insonne, che le mie difese psicologiche ed ascetiche erano ben più fragili di quanto non immaginassi, tanto che la notizia ha riportato in prima linea le tematiche fondamentali della vita, del presente e del dopo.

Le risposte teoriche racimolate con tante letture e tante meditazioni sono risultate sì importanti ma fragili a livello esistenziale.

Ora comincia una nuova battaglia che fatalmente devo affidare a soldati di ventura quali sono i medici, io starò a vedere e semmai a rafforzare il fronte interno con la preghiera e l’abbandono nel Signore pur avvertendo, ma questo dovevo saperlo da sempre, che se anche vincessi un’altra battaglia la guerra per me e per tutti è perduta!

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