Ho ricevuto una cara visita. Accompagnata dalla sorella Francesca è venuta a trovarmi, al don Vecchi, suor Laura Piazzesi, missionaria ormai da decenni nelle Filippine.
Suor Laura è un personaggio di spessore tra le suore Canossiane; infatti ne è stata economo generale per molti anni.
Entrata in convento fin da ragazza, pronunciò i voti religiosi, moltissimi anni fa. Suor Laura è nata a Venezia, sorella di un mio compagno di scuola, si è trasferita da adulta a Mestre e a motivo dei rapporti che avevo con il mondo delle maestre, in qualità di assistente dell’associazione maestri cattolici, nella quale lavoravano due o tre sorelle di Laura, riallacciai i rapporti con questa cara e numerosa famiglia e poi da parroco di Carpenedo stabilimmo una testata di ponte a livello missionario col paese in cui lavorava da missionaria la nostra suora.
Dicevo che suor Laura non è una suoretta incolore e da convento, ma una vera manager che ha raccolto fondi in Germania, in Italia e ha aperto strutture a livello assistenziale in mezzo mondo.
Avevo incontrato più volte nel passato questa missionaria sempre ricca di sogni, di progetti, ma soprattutto di calda umanità e di grande spirito apostolico.
Mi è apparsa ora un po’ stanca, si appoggia ad un bastone da passeggio ed ha perso un po’ della sua grinta. Ho avuto la sensazione che ora non sia più la protagonista di un tempo, ma sia arrivata quasi alla soglia della casa di riposo.
Il volto è rimasto dolce, la voce calda e gli occhi vivi, ancora innamorata della sua scelta e della sua missione, però mi è parso di notare un pizzico di nostalgia e due di impotenza di fronte alla complessità della vita e la sua ormai evidente fragilità. Le chiesi se sarebbe rimpatriata e mi rispose con impeto: “Oh no!” era evidente la sua volontà di spendere anche gli ultimi rimasugli della sua vita per quella gente lontana che tanto ama!
Bella creatura davvero!