Sui cattolici in politica sono pieno di dubbi e perplessità

Io non ho più occasione di confrontarmi con i “confratelli” su temi che riguardano in generale la vita della nostra società ed in particolare su quelli che sono strettamente connessi con i problemi della nostra chiesa.

Un po’ è colpa mia perché mi lascio assorbire totalmente dal servizio pastorale di cui mi occupo, ed un po’ perché dalle rare circolari che mi raggiungono al don Vecchi, mi pare che gli argomenti sui quali è chiamato a discutere il nostro clero, sono per me di interesse molto marginale.

Fatta questa premessa, non so proprio come la pensano i preti della nostra diocesi sullo spazio e sulla capacità di incidere che hanno coloro che si qualificano come cattolici e che chiedono il nostro voto.
Personalmente annaspo tra dubbi, reazioni un po’ rabbiose e perplessità a non finire.

Finché si tratta di scegliere gli amministratori del nostro comune non mi preoccupo più di tanto.

Quando mi “capiteranno a tiro” Brunetta e Orsoni farò presente alcuni problemi di pertinenza comunale e che riguardano i poveri e i vecchi, dei quali mi interesso, e poi tirerò le mie conclusioni.

Ma per quanto riguarda la politica nazionale chiamata a decidere sui problemi di fondo, è tutt’altra cosa!

Ho letto in questi giorni che anche la Binetti, che mi pare non abbia mai nascosto le sue scelte di fede, se n’é andata dal PD. Prima di lei se n’è andato anche Rutelli, che qualche anno fa aveva condotto la campagna elettorale per diventare Presidente del Consiglio a nome di quel partito. Mi pare che anche altri cattolici impegnati in politica, più o meno noti, abbiano fatto fagotto e se ne siano andati per motivi di coerenza.

L’altro ieri ho visto alla televisione l’abbraccio tra Bersani e la Bonino, candidata alla Regione Lazio, regione in cui batte il cuore della chiesa cattolica, e mi sono domandato se sono proprio costoro i più adatti a rappresentare i miei ideali cristiani.

La Bonino la conosco fin troppo bene per il suo anticlericalismo radicale ed assoluto, di Bersani ho visto l’altra sera il suo più che abbondante curriculum di militante comunista. E’ vero che c’è sempre il contrappeso di Franceschini, e della Bindi, ma l’uno mi pare piuttosto isterico e l’altra zitella acida quanto mai!
Quindi rimango ancora con le mie perplessità!

Confesso però che sull’altra sponda le cose non mi appaiono tanto meglio.

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