E’ la mia fragilità di vecchio che mi aiuta a capire i vecchi

Sono ormai una trentina d’anni che mi occupo di vecchi e di problemi inerenti alla terza età.

Ho letto, mi sono documentato personalmente, ho incontrato realtà che avevano tentato di rispondere ai problemi della terza età, ho perfino tentato personalmente di aprire strade innovative nei riguardi della residenzialità per anziani, ottenendo anche qualche successo.

Sono arrivato ad illudermi e perfino ad illudere gli altri di essere quasi un esperto nel settore.

Va bene che in un regno di cechi il monologo può considerarsi un re e quindi nel mondo di questa nuova povertà, che ora è da considerarsi la vecchiaia, anche chi sa un qualcosa più degli altri può ritenersi un esperto!

M’è arrivata perfino dall’alta Italia l’opulenta Cortina la richiesta di una consulenza in merito a questo settore e da centro Italia l’invito a partecipare da relatore ad un congresso, richiesta in cui mi si fissava perfino il numero di cartelle, quaranta, per la relazione magistrale.

Non ho mai, in verità perduto la testa, ed ho sempre tenuto i piedi per terra. Ma in questi ultimi giorni, come avviene quasi ogni anno una influenza, che il medico non ha giudicato né quella normale né quella della pandemia, ma soltanto una “preinfluenza” m’ha fornito la misura della mia fragilità fisica e mentale facendomi provare uno stato di instabilità, di insicurezza nell’incedere, di disagio nel formulare il pensiero, di stanchezza psicologica nell’affrontare i problemi quotidiani, questi sintomi mi hanno riconfermato nell’antica saggezza dei romani “Senectus ipsa morbus” “la vecchiaia è di per se stessa una malattia”..

Credo che le sopravvenute ipotesi dei sociologi moderni non abbiano neppure scalfito, la validità dell’antica sentenza.

Ho richiesto con un po’ di vezzo, ma non so per quanto possa durare ancora “Se dura la febbre ancora per qualche giorno fatemi ricoverare al Nazareth”, la casa di riposo per non autosufficienti, che tutto sommato gradisco di più.

Solo chi è dentro fino al midollo in una situazione la può capire a pieno. Io sono un vecchio ultraprivilegiato, ma quanti non godono neppure della mia situazione?

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