La bella accoglienza dei mestrini per la nuova chiesa prefabbricata del cimitero

All’infuori di Monsignor Bonini, con mio stupore e sollievo, non ho fortunatamente sentito alcuna voce critica nei riguardi della nuova chiesa del cimitero. Temevo tanto che l’ orgoglio di una città che da decenni e decenni, è stata trattata ed è vissuta come lontana periferia anonima ed incolore della perla della laguna, ed ha subìto un complesso di inferiorità, fosse esplosa rivendicando una chiesa adeguata all’importanza che Mestre è andata ad assumere nel tempo. Invece no!

Forse oggi la gente deve fare i conti con stipendi che superano di poco i mille euro, l’incertezza del posto di lavoro e una vita quanto mai costosa, perciò anche il problema dell’orgoglio architettonico pare passato in secondo ordine!

Ho registrato due reazioni largamente diffuse ed ambedue sorprendenti.
La prima, tantissimi hanno additato il merito di questo intervento a me vecchio e povero prete che, sì ha stuzzicato l’opinione pubblica e la civica amministrazione, ma non più di tanto. In realtà avrei potuto recare più noie, ma ho sempre ritenuto opportuno riservare i miei “strali” a cause più consistenti. Il merito e la saggezza di questi interventi tampone, va addebitato positivamente al vicesindaco Mognato e all’assessore ai lavori pubblici dott.sa Laura Fincato, e semmai in secondo ordine ad uno staff di giovani e bravi tecnici della Veritas.

La seconda nota, pure positiva, che ho registrato è che la gente ha giudicato la soluzione bella e positiva, tanti perfino l’hanno dichiarata una chiesa bellissima!

Approfondendo la motivazione di questo consenso ho avuto la sensazione che il nostro popolo abbia apprezzato il senso di intimità, di famiglia; in effetti la nuova chiesa offre un clima familiare, sobrio, ma caldo ed accogliente. Qualcuno si è spinto a dire che gli sembrava di sentirsi in uno chalet di montagna.

Se il gradimento si può misurare dalla partecipazione debbo concludere che è ben superiore di quanto non avessi sperato.
Se il giorno lo si vede dal mattino credo che lo spazio sacro ci permetterà di fare del grande bene.

La gente ascolta, canta, prega coralmente, finora ha riempito letteralmente la chiesa e perfino seguito la preghiera da fuori, nonostante le giornate piovose!

Sono indotto a pensare che la nostra gente sia alla ricerca di una religiosità condivisa, sobria e calda, vissuta con semplicità e fraternità, con il minimo di orpelli e di fronzoli!

Abbiamo dedicato la sala di preghiera alla “Madonna della consolazione”. Mi auguro tanto e prego perché tanta gente vi possa trovare pace, conforto, coraggio e speranza e che le presenze dei santi del nostro tempo, presenti nel nuovo edificio, aiutino tutti a trovare la strada giusta per vivere una vita serena.

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